Dory d'Anzeo
Cronaca

Bufera su Sisi: si candida con Ralli, frasi fasciste nel suo passato. "Io sono cambiato"

Accuse social al presidente del comitato sagre, post scritti anni fa. La scoperta di Nicotra. "Non mi riconosco più in quelle parole, ero arrabbiato"

Flavio Sisi (a destra) con l'organizzatore di Ruscello Mauro Frosini

Arezzo, 15 agosto 2020 - La ’bomba’ l’ha lanciata Alfio Nicotra, ex consigliere comunale e provinciale, sul suo profilo Facebook. Nicotra ha ripreso dei post scritti negli anni passati da Flavio Sisi, candidato con la lista ’Ralli sindaco’ , dal contenuto inequivocabile. In quei post, Sisi inneggiava apertamente al fascismo e Benito Mussolini con frasi come «Dux mea lux», «90 anni fa la stessa cosa che ci vorrebbe ora, Marcia su Roma, onore al coraggio di quegli uomini», o ancora «Sono fascista e morirò fascista, basta ipocrisie. Il duce è il vero artefice di tutte le infrastrutture, le opere, il sociale che la sinistra si spaccia di aver realizzato».

Sisi, invece, pare che non morirà fascista, visto l’appoggio a Luciano Ralli, candidato a sindaco del centro sinistra, che ha l’Antifascismo tra i suoi valori fondanti. Ma Sisi non si sottrae nemmeno al confronto e spiega i suoi post senza nascondersi: «Non sono qui per negare nulla degli errori che ho fatto. Volevo però raccontare il mio percorso, non per giustificarmi ma per dare una motivazione.

Tutti hanno diritto di riflettere e di cambiare, io in quelle parole non mi riconosco più. Gli stati d’animo di quel momento erano frutto di un vissuto personale piuttosto complicato, con una lunga serie di problemi legati alla mia famiglia. Ero pieno di rancore e di rabbia. Ripeto, non lo dico per giustificarmi, ma ho capito che chi si rispecchia in manifestazioni estremiste non è sereno con se stesso, e io in quel momento non lo ero».

Qualcuno ha obiettato che la presa di distanza da quelle parole – si tratta di post scritti tra il 2010 e il 2012 – sia arrivata giusto in tempo per la candidatura con il centro sinistra. Un punto che Sisi contesta: «Io pensavo di aver già preso le distanze con il mio impegno nell’associazionismo, quando sono stato eletto membro del consiglio provinciale di Arci, quando ho denunciato le ingiustizie di questa amministrazione. Non è una conversione a scopo politico, è il frutto di un mio percorso durato quattro anni, alla fine dei quali ho finalmente trovato dei valori nei quali mi riconosco».

Ma non è l’unico caso in cui si registrano frasi del genere scritte sui social. Sotto la lente è finito anche Gianni Brogi, candidato casentinese alle regionali con una lista civica che appoggia Susanna Ceccardi. È il Partito Democratico a riportare alcune frasi scritte nel tempo dal candidato: ’Mussolini, dove sei?’, ’Mussolini, torna per il bene del nostro futuro’, ’Rimpiango il Duce!’. Dal canto suo, Brogi parla di avversari politici che «vedono fascisti ovunque e e farebbero di tutto per ostacolare l’avversario politico».

Anche in questo caso, comunque, ci sono le fotografie dei post scritti negli anni, che confermerebbero quanto denunciato dagli esponenti del Pd. In una sorta di duello a distanza, sul filo dei social e del tempo.