Arezzo, 30 maggio 2018 - Sembrava tutto a posto, mesi di lavoro per preparare l'operazione tramite una politica di acquisizioni, investimenti e operazioni che hanno portato Estra a diventare uno degli attori principali del mercato dell’energia. Ma Estra non andrà in Borsa, non per adesso almeno. Lo ha annunciato la stessa società con uno scarno comunicato: «riscontrate le sfavorevoli condizioni dei mercati finanziari informa, con rammarico, di aver deciso di rinviare l’operazione di quotazione in Borsa. Pertanto ha ritirato l’istanza di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto informativo. La quotazione è stata rinviata al ripresentarsi di condizioni di mercato migliori». Il che, in soldoni, non vuol dire che la quotazione non ci sarà, soltanto che è rimandata a data da destinarsi, e in questo senso si conclude anche la nota: «Estra conferma la volontà di perseguire l’obiettivo della quotazione e, anche in tale ottica, quello della crescita, come dimostrato dalle recenti acquisizioni nei settori della vendita e della distribuzione del gas». Cosa è successo in pratica? Il Governo mancato, lo spred in aumento e l’incertezza generale hanno influito sulla decisione dei vertici della società. Lo conferma anche il presidente Francesco Macrì: «Abbiamo annunciato ufficialmente il rinvio della quotazione, è stata una scelta motivata dalle attuali condizioni di mercato, con spread in rialzo e listini di Borsa in ribasso. Con senso di responsabilità, per tutelare l’azienda e la proprietà, abbiamo preso questa decisione. L’obiettivo è solo rinviato. Estra è pronta a intraprendere questo viaggio non appena le condizioni economiche nazionali e internazionali saranno migliori». DOPOTUTTO, lo scenario non era dei migliori e il rischio era di affacciarsi sul mercato per poi doversi ritirare, perché le piazze non rispondevano o non valorizzavano le aspettative. Non esiste una data per il proseguimento dell’iter ma Estra rimane lì, sulla soglia della Borsa italiana, prosegue Macrì: «Tutto il notevolissimo lavoro fatto e lo sforzo profuso anche sul piano documentale non andrà perso. Quando sarà il momento basterà soltanto aggiornare la documentazione contabile. Il quando non dipende da noi ma dai terzi, appena la situazione dal punto di vista italiano ed europeo tornerà a essere favorevole, prenderemo il primo treno». Comunque, Estra non è l’unica azienda ad aver rimandato il momento della quotazione. In Italia soltanto una delle «quotande» ha fatto il fatidico passo, le altre si sono ritirate aspettando tempi migliori, augurandosi che arrivino presto.
CronacaBufera sui mercati: Estra rinvia la quotazione in Borsa