
Lo hanno circondato e perquisito. Volevano rapinarlo. "Macché, questo non ha nemmeno il borsello", aveva detto uno dei tre...
Lo hanno circondato e perquisito. Volevano rapinarlo. "Macché, questo non ha nemmeno il borsello", aveva detto uno dei tre ragazzini teppistelli. Ma non per questo avevano smesso di toccargli le tasche e lo zaino, poi sono volate anche le botte e lo hanno lanciato a terra. Non volevano andarsene a mani vuote: il colpo lo volevano portare a termine.
Accade al Cadorna, parcheggio di Arezzo a due passi dal centro storico, che nel week end veste anche altri panni: quello di un bar a cielo aperto per giovanissimi che arrivano con bottiglie su bottiglie di superalcolici. E lì stanno a far serata. Non solo: spesso si aggirano anche gruppetti di teppistelli con intenzioni tutt’altro che diplomatiche.
Un episodio sabato scorso, che racconta bene la situazione. Erano circa le 22 di sera. Un orario in cui i giovani iniziano ad uscire ma anche quello in cui ci sono tante famiglie ancora in giro con bambini. Un uomo sta attraversando il parcheggio, tre giovani lo vedono e gli chiedono i soldi. Vogliono derubarlo. Iniziano a toccarlo in qua e là per sentire se c’è qualcosa da saccheggiare. "Macché, non ha nemmeno il portafogli", dice qualcuno. Arrivano altri ragazzi e placano la situazione. Il gruppetto di teppistelli se ne va. Anzi, così sembra. Poi torna indietro e va dritto al bersaglio. Va in direzione del pover’uomo che scaraventano a terra. Tutto mentre in fila ci sono altre persone. I tre giovanissimi se la danno a gambe e chi ha visto la scena chiama il 113. Arrivano le ambulanze e le volanti della polizia, ma al loro arrivo non c’è più nessuno. E del ferito non c’è stato alcun accesso al pronto soccorso.
Luca Amodio