SONIA FARDELLI
Cronaca

Camaldoli riapre le antiche cantine. Il vino dei monaci conquista i turisti

La Mausolea torna ad accogliere i visitatori per condividere i segreti di una produzione iniziata nel 1600. Il tour si concluderà con una tappa nella farmacia e nell’antico monastero. Gran finale con una merenda. .

I monaci camaldolesi aprono di nuovo le porte delle loro antichissime cantine e svelano i segreti della produzione di pregiati vini

I monaci camaldolesi aprono di nuovo le porte delle loro antichissime cantine e svelano i segreti della produzione di pregiati vini

I monaci camaldolesi aprono di nuovo le porte delle loro antichissime cantine e svelano i segreti della produzione di pregiati vini. Torna il 26 aprile ed il 10 maggio l’evento "Vinum Aureum", nato dalla collaborazione tra l’associazione In Quiete e l’Ordine dei Monaci Camaldolesi per offrire la possibilità a tutti di vivere e scoprire angoli nascosti dell’eremo, normalmente chiusi al pubblico. La visita sarà all’antica Mausolea, dove si trovano ancora oggi le vigne e le antichissime cantine dei monaci camaldolesi. Dietro ad enormi portoni si aprirà un mondo arcaico che conserva la storia di una tradizione vinicola documentata dal 1600 che ancora oggi conserva botti talmente grandi da esser state costruite dentro la cantina, strumenti e odori di altri tempi.

Qui, nelle viscere della Casa delle Vigne, le naturali condizioni di temperatura e l’assoluta assenza di vibrazioni e correnti d’aria garantiscono ancor oggi un habitat ideale per l’affinamento e conservazione dei vini. Dopo la visita alle cantine si passerà nel castagneto di Camaldoli per proseguire poi con la visita all’antica farmacia e all’antico monastero dove ci sarà una ricca merenda con prodotti tipici toscani e la degustazione dei vini rossi ancora prodotti alla Mausolea.

Si racconta che i vini del Casentino fossero, al tempo dei Medici, fra i migliori della Toscana. E come testimonianza, una lettera di Lorenzo il Magnifico a Piero Alamanni, dove si annota: "Tre dì or sono vi mandai due some di vino di quelle due sorte di Casentino, e doveranno esser costì presto, perché questi tempi sono a proposito, come son quì alla botte, che da parecchi anni fa non ci furono e migliori".

Chissà se fra le varie bottiglie preferite dal Magnifico c’era anche quel Vinum Aurem, prelibato vino da contemplazione, dal colore giallo ambrato, vellutato e armonico al palato, che da secoli viene prodotto dai monaci camaldolesi alla Mausolea di Soci, magnifica villa seicentesca, che, utilizzata un tempo come foresteria per i pellegrini in cammino verso il sacro eremo, custodisce al suo interno una ricca collezione di arredi del XVII e XVIII secolo e affaccia su una tenuta di ben 350 ettari fra filari di vigneti, campi coltivati e attività zootecniche. Il ritrovo per la visita alle cantine dei monaci camaldolesi è fissato alle ore 14.30 al parcheggio La Mausolea a Soci. La durata dell’iniziativa è di quattro ore. Per iscriversi (prenotazione obbligatoria) inviare un messaggio whatsapp al 371 4231325 o una mail a [email protected].