REDAZIONE AREZZO

Cameriera accoltellata Indagini sulla baby gang

La squadra mobile e la polizia municipale ipotizzano che nel gruppo che aveva aggredito la 22enne ci fosse anche uno dei minorenni

Poteva esserci anche un minorenne nel gruppo che all’alba del 22 maggio ha aggredito e poi accoltellato la cameriera ventiduenne di origini filippine appena uscita dal locale in via Setteponti, a bordo del suo monopattino. Si tratterebbe di un ragazzino forse inserito proprio nella baby gang divenuta il terrore di Arezzo che è stata bloccata nel corso dell’operazione congiunta di squadra mobile della questura e della sezione investigativa della polizia municipale.

E’ una delle ipotesi al vaglio degli investigatori che hanno sentito i colleghi della ragazza, chiedendo anche una descrizione dei tre assalitori, tra cui uno con vistose cicatrici di tagli sul petto, e visionato i filmati delle telecamere a circuito chiuso della zona, teatro dell’agguato.

Il gruppetto – stando al racconto dei testimoni – proveniva dai locali abbandonati dell’ex Konz dove, proprio nei giorni scorsi, gli agenti hanno trovato tracce di bivacco e, soprattutto arnesi da scasso utilizzati per mettere a segno i furti in casa. Sintomo che il rifugio era stato abbandonato all’ultimo momento, probabilmente proprio in seguito all’aggressione e all’arrivo delle pattuglie della polizia. Ma gli stessi residenti della zona avevano più volte segnalato un via vai sospetto nei locali: non si tratta del primo episodio analogo di occupazione da parte di sbandati. In passato proprio la Municipale era intervenuta in seguito alla denuncia del curatore fallimentare. Sull’episodio sono comunque in corso ulteriori accertamenti coordinati dalla procura di Arezzo, diretta da Roberto Rossi. In quell’occasione, in particolare, due avevano inizialmente aggredito la ventiduenne e un collega mentre il terzo era sopraggiunto in un secondo momento, armato di coltello. Aveva inizialmente tentato di colpire il titolare del locale, accorso in aiuto dei ragazzi e poi si era scagliato contro la cameriera, colpendola al volto.

Intanto il gip del tribunale per i minorenni di Firenze non ha sciolto la riserva dopo l’istanza di sostituzione del carcere avanzata dal legale (Gabriele Tofi) di uno dei ragazzini arrestati, un giovane aretino che, dinanzi al giudice, aveva ammesso alcuni degli episodi che gli vengono contestati ma chiedendo di poter terminare gli studi e spiegando di essersi allontanato dalla banda dopo essersi fidanzato. Gli altri indagati – sei in carcere e tre in comunità – avevano invece preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. La maggior parte degli adolescenti colpiti dal provvedimento del tribunale ha da tempo abbandonato gli studi, alcuni si sono anche allontanati dalle abitazioni familiari, vivendo di espedienti.

Eri.P.