Caminetti nel mirino. Scattano i controlli: multe fino a tremila euro. Come mettersi in regola

La delibera regionale pone l’attenzione su focolari, stufe e non solo. La differenza di accatastamento tra impianti sopra e sotto i 10 kW. L’assedio a manutentori e installatori per il timore delle sanzioni.

Caminetti nel mirino. Scattano i controlli: multe fino a tremila euro. Come mettersi in regola

Caminetti nel mirino. Scattano i controlli: multe fino a tremila euro. Come mettersi in regola

AREZZO

Le telefonate ai centri di assistenza per caldaie e termosifoni si sono centuplicate nelle ultime ore. Tutta colpa della delibera con la quale la Regione Toscana ha imposto l’obbligo di accatastamento di camini, stufe e caldaie che usano biomasse, ovvero prodotti come legna, pellet e cippato per produrre calore. "Riceviamo telefonate di continuo - raccontano da un centro assistenza - non solo persone anziane, ma anche giovani. Il fatto di rivolgersi ai centri assistenza per il bollino delle caldaie, che è tutta un’altra cosa, ha creato questa confusione. Per l’accatastamento è necessario rivolgersi invece a chi effettua la manutenzione periodica sulla stufa e sul camino, il quale dovrà svolgere la procedura o comunque indicare quella corretta. Purtroppo, a nostro avviso, questa delibera è stata poco pubblicizzata e il timore di ricevere multe salate dopo il termine ultimo del 30 settembre ha scatenato questo caos".

Ma cosa chiede la Regione Toscana? Dal marzo 2023 c’è l’obbligo di segnalare la presenza nelle abitazioni di camini e stufe che producono calore tramite legna, pellet e cippato. Tutto ciò rientra nelle disposizioni a tutela della qualità dell’aria emanate dopo la sentenza della corte europea. Fino al 30 settembre non erano previsti controlli, mentre dall’inizio del mese di ottobre il personale di Arpat potrà verificarne l’effettivo accatastamento. Sono esclusi dall’obbligo di accatastamento i camini dismessi e quelli che rappresentano l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione. In questo caso il cittadino non dovrà fare la procedura di accatastamento, ma solo una auto-dichiarazione, il cui modulo è scaricabile dal sito del Sistema informativo efficienza energetica (Siert). Se nell’abitazione è presente un generatore alimentato a biomassa con potenza utile nominale inferiore ai 10 kW, il responsabile dell’impianto - vale a dire il proprietario della casa o l’inquilino in caso di locazione - deve provvedere ad un "accatastamento semplificato" dell’impianto. Basterà collegarsi, attraverso le proprie credenziali Spid, al sito del Siert e riempire le caselle con tutte le informazioni richieste per associare l’unità immobiliare all’impianto. Per chi non avesse dimestichezza con il web è attivo il numero 800151822. A partire dai 10 kW è necessario rivolgersi a chi ha installato l’impianto o a chi ne esegue la manutenzione. In molte case però stufe e camini possono essere datati. In questo caso se si ha un camino aperto si procede con l’accatastamento semplificato, dove verrà chiesta solo la data di installazione (presunta). Nel caso di camini chiusi con inserti, stufe e caldaie sarà necessario chiamare il tecnico di fiducia.

Il termine ultimo per mettersi in regola era quello del 30 settembre scorso. La normativa ad ogni modo, in caso di controllo, mette a disposizione 30 giorni per svolgere l’iter necessario ed essere in regola, dopo di che scatteranno le sanzioni fino a 3mila euro.

M.M.