LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Campo largo, test Medioetruria. Sì al consiglio comunale aperto. Cresce il fronte progressista

Passaggio in aula per nuova stazione e San Zeno, arriva il sì anche dalla maggioranza. Già al lavoro insieme Pd, 5 Stelle e Arezzo 2020. "L’intesa allargata qui è in cantiere da anni".

Campo largo, test Medioetruria. Sì al consiglio comunale aperto. Cresce il fronte progressista

Passaggio in aula per nuova stazione e San Zeno, arriva il sì anche dalla maggioranza. Già al lavoro insieme Pd, 5 Stelle e Arezzo 2020. "L’intesa allargata qui è in cantiere da anni".

Le date restano da definire ma l’obiettivo è centrato. E seppure la maggioranza approva la cornice dentro la quale incardinare il doppio consiglio comunale aperto ai cittadini, l’opposizione porta a casa il risultato: richiesta accolta. Ieri a Palazzo Cavallo la conferenza dei capigruppo ha esaminato le "pratiche" presentate dal centrosinistra in quello che appare come un altro passaggio nella direzione di un allargamento dei confini dei partiti dell’area di centrosinistra, nonostante il campo largo a Roma sia già archiviato. Tutti? Per ora lavorano insieme nello stesso laboratorio e ormai da tempo Pd, 5 Stelle e Arezzo2020, con alcune "incursioni" di Scelgo Arezzo, per ora più orientato a mantenere un margine di azione autonomo, ma certamente all’opposizione del governo locale.

Il consiglio comunale aperto sul dossier Medioetruria e quello sull’ampliamento dell’inceneritore di San Zeno, sono stati inseriti nell’agenda del "parlamentino" di Palazzo Cavallo. Quando? Le date sono ancora da stabilire anche se il voto della maggioranza indica la tempistica di riferimento. Si parlerà della realizzazione della seconda linea dell’impianto di San Zeno direttamente in loco, entro novembre. Per Medioetruria, invece, il calendario del consiglio comunale prevede l’assemblea aperta alla partecipazione dei cittadini nei primi dieci giorni di dicembre. Voto contrario da Pd, Arezzo2020, 5Stelle e Scelgo Arezzo che chiedevano date certe, ma in ogni caso i due temi considerati strategici per la città saranno al centro del dibattito politico. "Siamo contrari all’ampliamento dell’impianto di smaltimento dei rifiuti sia per una questione di tutela ambientale, ma anche perchè chiediamo che si attenda l’attuazione definitiva del piano regionale dei rifiuti, nessuna fuga in avanti", spiega Donato Caporali, che guida il gruppo dem. Sulla stazione dei treni veloci a Creti, dopo l’annuncio definitivo del ministro Salvini, è altrettanto netto: "Si tratta di temi fondamentali per il futuro della città e devono essere discussi insieme ai cittadini, non si può arrivare ad assumere iniziative da parte della sola maggioranza. Su Medioetruria chiediamo che venga ripensata la collocazione a Creti annunciata dal ministro Salvini e che il sindaco Ghinelli si impegni maggiormente nei confronti del governo per riportare la collocazione della stazione a Rigutino, come ha sempre indicato la Regione e il Pd". Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di Arezzo2020 Francesco Romizi: sulla questione Medioetruria "è necessario discuterne insieme alla città e che il centrodestra mostri un solo volto: non è possibile che a Roma prendano una decisione e ad Arezzo ne sostengano un’altra. E sull’ìnceneritore la maggioranza deve ascoltare e coinvolgere la comunità su una scelta così importante".

Sul piano politico "l’uno-due" delle opposizioni, ricuce il perimetro d’azione e conferma una unità di intenti che potrebbe essere il carburante nel motore dello schieramento verso le elezioni comunali 2026.

Un test che ripropone lo schema per ora naufragato a livello nazionale ma che qui "è in costruzione ormai da anni", fa notare Romizi. Che rinforza il concetto: "Sono più le questioni che ci uniscono dei punti di distanza. Pur rappresentando la parte più a sinistra del centrosinistra, non metto veti e credo che qui lo schieramento - dai progressisti ai centristi – possa costruire una proposta di governo efficace e convincente".