ANGELA BALDI
Cronaca

Cane ucciso con il veleno per i condannati a morte

Letale un barbiturico utilizzato nelle esecuzioni capitali. La proprietaria è la comandante dei vigili urbani di Monte San Savino: lettera al prefetto.

Cane ucciso con il veleno  per i condannati a morte

Cane ucciso con il veleno per i condannati a morte

di Angela Baldi

Per avvelenarlo hanno usato il Thiopental un potente farmaco come quello che in America viene destinato alle iniezioni letali dei condannati a morte. E’ stato questo potente barbiturico che ha ucciso Mat, il pastore belga di due anni e mezzo, barbaramente avvelenato a Caprese Michelangelo. È quanto emerge dall’esito dell’esame tossicologico effettuato sugli organi del cane. L’indagine ha permesso di individuare traccia dell’anestetico usato nelle sale operatorie, noto in America appunto per fare parte del cocktail di farmaci delle iniezioni letali dei condannati a morte e in caso di farmaco unico, quello previsto per la dose letale. Il sorprendente esito dell’esame tossicologico è stato effettuato sui resti del pastore belga ucciso lo scorso primo febbraio da una polpetta avvelenata trovata dal cane nell’area intorno all’abitazione della padrona, la comandante della polizia municipale di Monte San Savino.

La stessa che aveva tappezzato di manifesti funebri fai da te le vie del paese. Necrologi per ricordare il suo splendido esemplare cane, ucciso da una polpetta avvelenata nel borgo di Fragaiolo. Un gesto che attirò l’attenzione perché rappresentativo insieme dell’affetto per l’amico animale e di protesta per chi lo aveva avvelenato. Monica Crestini, che di Caprese è originaria, anche se adesso è il comandante della polizia municipale di Monte San Savino, adesso ha ricevuto i risultati dell’esame tossicologico sui resti del suo cane. I dati sono stati inviati dall’istituto zooprofilattico di Firenze ai carabinieri forestali che stanno portando avanti le indagini. Tracce di Thiopental, sono state ritrovate nello stomaco e del fegato dell’animale.

Secondo quanto emerge il gesto sarebbe deliberato dal momento che la sostanza non è di uso comune. "Si tratta di un farmaco reperibile solo con ricetta - spiega la comandante della polizia municipale savinese Monica Crestini - ed è utilizzato solo per la cura di certe malattie e negli ospedali per anestesie". I forestali stanno vagliando una serie di ipotesi, il cane non era solito farsi avvicinare, non è escluso che, chi ha depositato l’esca, lo conoscesse. La proprietaria, insieme alla madre, dopo aver fatto affiggere fogli mortuari ha ora scritto al prefetto di Arezzo Maddalena De Luca per: "Cercare di arrivare alla verità e perchè certe cose non si ripetano. Mia madre, a cui il cane faceva guardia e compagnia, non si è più ripresa dopo questo gesto tanto crudele quanto inutile". Mat era infatti l’unica presenza rimasta, come aveva raccontato Monica Crestini, alla mamma dopo la scomparsa del marito. Ogni mattina, l’anziana signora lo faceva uscire di casa alle 6,30, lui si faceva il suo giretto per poi tornare dopo un’oretta. E’ successo anche il 1 febbraio, ma quando Mat è rientrato aveva la lingua blu e il respiro affannato. Subito la corsa dal veterinario e il tentativo di salvarlo ma il suo cuore non aveva retto.