di Gaia Papi
AREZZO
Affitti brevi, sono un migliaio quelli ad Arezzo, regolarmente registrati. Per loro, bed and breakfast, case vacanze, affittacamere, agriturismi, campeggi e tutte le locazioni turistiche e affitti brevi, ci sono importanti novità. Si chiama Cin, il codice identificativo nazionale, che attesta la conformità della struttura, e va esposto all’esterno e indicato in ogni annuncio ovunque pubblicato. La mancata acquisizione del Cin comporterà l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge. È stato prorogato dal 2 novembre al 1° gennaio 2025 il termine entro il quale i locatori di immobili destinati a locazioni brevi o a finalità turistiche, nonché le strutture turistico-ricettive alberghiere ed extra alberghiere, dovranno richiederlo. "Questo permetterà di conoscere con esattezza quanti posti letto ci sono sul territorio, dato che al momento sfugge. Ma non solo: di eliminare il nero e quindi la concorrenza sleale che in alcuni casi si genera con gli alberghi" spiega Laura Lodone, responsabile del settore turismo di Confcommercio Toscana. "Il codice identificativo dovrà essere comunicato alle piattaforme di annunci online e ai tour operator, in caso contrario l’annuncio verrà oscurato". "Ad Arezzo le attività che si dedicano ad affitti brevi sono spalmate un po’ ovunque, non solo nel centro storico, viste le dimensioni della città che permettono di muoversi con facilità. Senza dimenticare le nostre campagne dove spesso sono le case lasciate dai nonni a trasformarsi in B&B e affini" continua Lodone. "Ebbene sì, anche in città ci sono zone grigie che sfuggono ai controlli, ma adesso, con l’obbligatorietà del Cin, sarà impossibile. Non credo in una cattiva fede, sicuramente c’è tanta ignoranza. Sugli affitti brevi c’è un approccio superficiale, invece si tratta di un’attività che va gestita ed è sanzionabile" continua la responsabile del settore turismo di Confcommercio.
Il Cin "Consentirà un migliore coordinamento con le piattaforme online di locazione a breve termine, come richiesto dal Regolamento europeo, che prevede che i locatori comunichino alle piattaforme il numero di registrazione delle unità offerte. Il numero di turisti è destinato ad aumentare anche nella nostra provincia, quello degli affitti brevi è quindi un problema che va affrontato, spiega Lodone, questo ulteriore giro di vite va in questa direzione: fine del nero e della concorrenza sleale fra i vari attori, strutture dedicate a locazione turistica da una parte e attività ricettive dall’altra".