REDAZIONE AREZZO

Caos Arezzo Fiere, Boldi al contrattacco difende la scelta di vendere subito a Ieg

Strenua rivendicazione dell'operato degli ultimi cinque anni. "Ondata di fango contro di me"

Andrea Boldi

Arezzo, 3 gennaio 2018 - Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere, passa al contrattacco e difende la strategia di cessione immediata delle fiere orafe a Ieg.

"Sono stato chiamato dalla camera di Commercio di Arezzo a ricoprire il ruolo di Presidente, in rappresentanza della mia associazione, Confartigianato Arezzo. Nel febbraio 2014 l’ente versava in una crisi che pareva irreversibile: debiti per milioni, numerose ingiunzioni di pagamento all’attivo, cause pendenti per altre decine di milioni di euro e fornitori pagati, quando fortunati, con mesi o anni di ritardo. Mi fu chiesto di intervenire per cercare di salvare la società da un probabile default. In qualità di socio e come professionista del settore ne fui grato, sentendomi subito parte di un progetto che non ritenevo esaurirsi in un mero calcolo contabile, ma che appariva ed è di più ampio respiro,. In questi anni ho messo in atto con i miei collaboratori una strategia volta a conseguire il predetto obiettivo di salvezza. Ho sempre ritenuto che la chiave dell’ottimizzazione debba individuarsi nell’ottica prospicente del fututo globalizzato che interessa il settore orafo, ormai slegato da vetuste concezioni separatiste e proiettato verso strategie di integrazione di filiera".

"Su tale tessuto è sorta l’idea dell’accordo con Matteo Marzotto e Fiera di Vicenza; accordo che poggia su un duplice ordine di interessi. Un primo motivo di favore verso lo scambio di consensi richiamato è di ordine nazionale. L’integrazione è nata, infatti, per volontà del Ministero dello Sviluppo Economico e dei rappresentanti della categoria degli orafi. L’altrettanto rilevante obiettivo, di carattere locale, volge all’implementazione della concorrenza e della competizione. Deve essere considerato, in proposito, che si è già avuto modo di percepire i vantaggi : si pensi alla soppressione operata della edizione di Vicenzaoro di maggio che ha consentito il raddoppio del bacino di utenza di Oroarezzo e il conseguente aumento dei ricavi. Ma ulteriore vantaggio si attesterebbe sul “qui e ora” e, in considerazione degli interessi più stretti della AFC, permetterebbe di risanarne interamente i debiti. L’accordo consentirebbe di salvare in via definitiva la società, i soci e rimettere il dovuto ai creditori. Ed è per questa ragione che il contratto è stato infine votato alla maggioranza nel 2017. L’accordo ha, sin qui, dato respiro alla Fiera".

"Venendo ora alla proposta formulata da IEG occorre constatare l’evidenza della volontà di investire e fare crescere Oroarezzo. Il Sindaco e i suoi rappresentanti erano perfettamente al corrente della volontà di Ieg di accelerare il processo di accordo, tanto che già nel settembre del 2018 aveva firmato una lettera di diffida a proseguire le trattative, lettera congiunta con Camera dui Commercio e Provincia datata 18/09/2018 e protocollata dalla Provincia al n 21000/07.01.00.05. Ma tale lettera non è stata MAI inviata ad Arezzo Fiere e ne sono venuto a conoscenza solo per caso pochi giorni fa. Il Sindaco, inoltre, ha affermato che la proposta penalizza di un milione Arezzo Fiere. La circostanza non risponde al vero, atteso che l’accordo è assolutamente identico a quello votato; anzi, a ben vedere, quello a monte era subordinato a variabili di mercato (andamento fiere e settore) che esponevano Arezzo Fiere al rischio che fra tre anni non ci fosse la volontà di concluderlo o si preferissero altre piazze in Italia o all’estero per sviluppare un prodotto fieristico".

"L’accordo temporaneo subordinava la prosecuzione di Gold/Italy a performance economiche di difficile ottenimento con questo andamento di mercato e tale circostanza è venuta ora, con la proposta irrevocabile sopraggiunta, meno. Il Primo Cittadino ha dichiarato, ancora, che l’opzione ammontava ad Euro 4.094.000. Ancora una volta il dato fornito non è reale. Quella cui fa riferimento era l’ipotesi comprensiva del marchio. L’opzione in questione è senza marchio ed era pari a 3.490.000 Euro. Anche l’affitto, che dalle dichiarazioni rilasciate sarebbe stato pari ad Euro 1.144.000 per due anni, non è dato veritiero. L’affitto era pari ad Euro 1.065.000 per i successivi due anni, per Oroarezzo e di Euro 80.000 per Gold/Italy, ma subordinati ai risultati e destinati, peraltro, a scendere fino a 900.000 Euro per Oroarezzo, a zero, invece, per Gold/italy in caso di soppressione. I numeri del vecchio contratto e dell’opzione quindi si equivalgono. Un euro? nessuna svendita! Quel che si prevede è che, nell’ipotesi in cui la Camera di commercio dovesse conferire il marchio ad Arezzo Fiere, quest’ultima non dovrebbe imporre un secondo pagamento a IEG (che lo avrebbe già pagato!), anzi dovendo traslarlo ad un prezzo simbolico. E’ evidente che le trattative per la cessione saranno fra CCIAA e IEG entro il 2027 anno di scadenza della licenza ad AFC. alcune considerazioni a difesa della mia onorabilità dopo l’ondata di fango che mi ha investito nei gioni appena trascorsi. risulta almeno singolare la tempestività della comunicazione delle dimissioni degli Amministratori uscenti: esse giungono un attimo dopo aver dato notizia dell’arrivo della proposta ai Consiglieri di amministrazione; giungono in tutta fretta, di domenica e riportano motivazioni opinabili, mai anticipate da atti corrispondenti a quanto riportano. Si lamenta, infatti, una scarsa compatibilità di costoro col mio modo di gestire l'attività societaria. Mai, tuttavia, mi si è contestato o chiesto alcunché, in tal senso, durante questi lunghi anni; mai un accenno di polemica o protesta o di disaccordo esplicito verso la mia guida. Contrariamente a quello che è stato dichiarato sui giornali, tutti i soggetti coinvolti sapevano della trattativa; tutti i soci erano informati delle strategie e il progetto contrattuale con IEG era stato votato con delibera assemleare favorevole nel 2017".