SANSEPOLCRO
Cronaca

Capitale della cultura : "Pronti per la finale". La carta Piero nel dossier

Presentato il piano per la candidatura dell’Alta Valle del Tevere tosco-umbra. Entro il 15 dicembre primo passaggio cruciale verso il riconoscimento.

di Claudio Roselli

"Tutto ciò che potevamo fare lo abbiamo fatto, ora non dipende più da noi. Sotto questo profilo ci sentiamo tutti tranquilli, ma anche fiduciosi sul fatto di poter rientrare fra le prime dieci finaliste e anche di poter vincere".

Sono le parole di Luca Ricci, direttore della candidatura dell’Alta Valle del Tevere tosco-umbra a capitale italiana della cultura 2026. Nel pomeriggio di ieri, al cinema Nuova Aurora , la presentazione (nella foto) alla cittadinanza del dossier inviato al ministero e contenente 50 progetti, alla presenza di tutti gli enti e i soggetti che hanno lavorato in questi mesi. "Una manifestazione di unità che abbiamo dato, illustrando ai cittadini un documento nel quale non ci siamo dimenticati proprio di nulla – prosegue Ricci – e che volevamo sottoporre alla pubblica attenzione proprio perché i cittadini ne prendessero atto, formulando a noi le loro domande per sapere cosa ne pensano".

Il comitato promotore è presieduto dal sindaco di Anghiari, Alessandro Polcri, che ha avuto per primo l’idea della candidatura. Il titolo dato al dossier "Il Cantico delle Culture", ha una chiara matrice francescana e l’altro grande comune denominatore è costituito dal corso del Tevere, senza dubbio elemento unificante.

"Nel dossier abbiamo messo tutte le indubbie risorse e potenzialità di cui disponiamo, andando dai diari di Pieve Santo Stefano fino ad Alberto Burri e passando per Piero della Francesca – sono ancora parole del direttore – ma questo non basterebbe per far accogliere le nostre istanze: dobbiamo infatti capire che per arrivare al risultato occorrono anche progetti nuovi. Abbiamo per esempio eventi quali il Festival delle Nazioni di Città di Castello, Umbria Film Festival di Montone e Tovaglia a Quadri di Anghiari; bene, dobbiamo inventare qualche cosa di nuovo".

E allora il direttore mette in evidenza un altro particolare: "Dovessimo rientrare fra le dieci finaliste, avremmo altri tre mesi di tempo per una ulteriore progettazione, quindi potremo implementare quanto abbiamo già fatto ed è un qualcosa che possiamo fare tutti insieme". "Vincere non sarà facile, considerando anche le altre realtà che abbiamo di fronte e comunque siamo riusciti nell’intento di mettere insieme il dialogo: questo rimarrà valido per il futuro. Siamo in 16 ad aspirare allo stesso riconoscimento: per ora, la nostra vittoria è quella di aver riscoperto un orgoglio di appartenenza territoriale e di poter affermare che abbiamo tutte le carte giuste per crederci. Fra pochi giorni sapremo tutto: io sono fiducioso e se il 15 dicembre ci verrà data la possibilità di andare avanti, faremo ancora di più", conclude Ricci.