Andrea Gavagni, il giovane capitano di Porta Sant’Andrea, questa vittoria se l’è gustata fino in fondo come un boccale di birra fresca in una torrida estate. Sorso dopo sorso con scelte un po’ controcorrente che ad una ad una si sono rivelate tutte azzeccate. Dal cambio dei binomi alla decisione di far correre gli spareggi a Saverio Montini, nonostante nella prima carriera avesse fatto meno punti del suo compagno.
Quando Martino Gianni è tornato come allenatore a Sant’Andrea, molti giovani non lo conoscevano. Adesso dopo tanto lavoro insieme, cosa significa la sua presenza?
"Per me che sono a stretto contatto con lui tutto l’anno è una fonte inesauribile di apprendimento. Non solo sugli aspetti tecnici degli allenamenti, ma anche sulla gestione della Giostra. Chi sta vicino a lui impara tantissime cose. E questo vale anche per i giovani delle scuderie per i quali è diventato un importante punto di riferimento. E’ molto bello stare con lui: durante gli allenamenti è serio e professionale, ma ci sono anche tanti momenti di divertimento, fatti di battute e relax. Chi conosce Martino Gianni lo sa benissimo".
Dopo la decisione di far cambiare cavallo ad entrambi i giostratori, è arrivata la vittoria. Vale di più così?
"Vale il doppio. Abbiamo passato un’estate complicata. Quando tocchi il tasto cavalli per i giostratori è sempre un argomento molto sensibile. Saverio e Tommaso hanno accettato tutto questo e alla fine è stato bellissimo vincere".
La decisione di far correre gli spareggi a Saverio Montini come è maturata?
"È maturata subito dopo il secondo tiro di Porta del Foro. Per me Montini e Marmorini hanno lo stesso identico valore. E nel 2023 ho dato la possibilità a Tommaso di rifarsi agli spareggi, lo stesso ho fatto in questa Giostra con Saverio, che aveva perfettamente capito dove aveva sbagliato. E poi Conte Darko è un cavallo esperto e freddo". Già pronti i festeggiamenti per la trentanovesima lancia d’oro?
"Abbiamo buttato giù qualche idea, ma dobbiamo ancora fissare le date precise. La cena della vittoria sarà sicuramente al Centro Affari il 12 o il 19 ottobre. Il Te Deum ci piacerebbe farlo venerdì 4 ottobre, che è anche San Francesco. Prima di questa data vogliamo portare la lancia d’oro dedicata agli ottocento anni dalle stimmate di san Francesco alla Verna, ma non con un pellegrinaggio da Arezzo. Faremo a piedi solo l’ultimo tratto dal paese di Chiusi della Verna al santuario".