MARIANNA GRAZI
Cronaca

"Capolavoro in discarica". "No, in parcheggio"

Il cavallo di Aceves individuato dai cittadini tra i ferri vecchi. Cinatti: "Quale scandalo, è stato chiesto da Agrigento, è pronto a partire"

Il Cavallo. dell’artista messicano Aceves, foto. dal post Facebook di Ruben Dominici

Il Cavallo. dell’artista messicano Aceves, foto. dal post Facebook di Ruben Dominici

Cosa ci fa il Cavallo di Gustavo Aceves in discarica? Ed è proprio una discarica? Un post su Facebook, con tanto di scatti della famosa opera d’arte in bronzo donata dall’artista messicano alla città di Arezzo dopo che dal giugno 2018 al febbraio 2019 si era fatto amare e conoscere con la sua mostra "Lapidarium", ha scatenato la bufera. Perché mai quel grande monumento un tempo esposto sul sagrato della chiesa di San Francesco ora svetta come abbandonato in mezzo a un piazzale, circondato da materiali di scarto?

"Me lo avevano detto che era all’ammasso tra detriti, scarti e ferraglia. Sabato, passando da quelle parti ho voluto controllare se fosse così e, purtroppo, non erano balle" ha scritto su vari gruppi social un utente, Raul Dominici. Che ricorda come proprio il Cavallo della Croce venne donato alla città al termine della mostra Lapidarium, un gesto di riconoscimento importante da parte dell’artista, "con gioia di tutti, compresi quelli che ora lo lasciano a marcire in una ‘discarica’ a cielo aperto – accusa nel post – invece di trovargli una degna sistemazione che potrebbe essere una struttura pubblica, una piazza o perfino una rotonda. Alla faccia dell’amore – chiosa Dominici – per l’arte ed alla faccia della riconoscenza".

Ma a smontare le accuse e a placare la polemica ci pensa Lorenzo Cinatti, direttore della Fondazione Guido d’Arezzo: "Il Cavallo di Aceves è stato richiesto nelle settimane scorse da Agrigento Capitale italiana della Cultura per essere esposto in Sicilia. L’ufficio manutenzione del Comune lo ha rimontato all’interno del suo piazzale, che non è una discarica – replica il direttore –. Un luogo comunque sicuro, dove fare la manutenzione necessaria all’opera d’arte. Certo, non è stata collocata in un giardino zen ma c’è bisogno di spazio in attesa che arrivi la richiesta ufficiale di prestito e che parta per la Sicilia, cosa che accadrà nei prossimi giorni".

Secca, dunque, la replica alle critiche di Cinatti, il quale precisa poi che i contatti con Agrigento per il prestito risalgono a prima dell’inaugurazione della Capitale della Cultura 2025, "poi per questioni di tempi di spostamento, è stata rimandata la partenza, che avverrà comunque a breve. Lo volevamo mandare in perfette condizioni così come quando tornerà ci auguriamo che lo sia. Nel frattempo si trovava ricoverato in un posto dove non c’era rischio di rovinarlo. E ovviamente al suo rientro dalla Sicilia – conclude il direttore – al Cavallo andrà trovata una collocazione definitiva, considerando che l’artista ha delle richieste in merito".