GAIA PAPI
Cronaca

"Cara cabina telefonica, ti adotto" La collezionista scrive al Comune

La battaglia di Giulia contro lo smantellamento degli ultimi esemplari rimasti in città: "È la mia passione". Manda una mail agli uffici di Palazzo Cavallo: "Nessuna risposta. Vorrei pagare il costo e portarla a casa".

"Cara cabina telefonica, ti adotto" La collezionista scrive al Comune

di Gaia Papi

Una cabina telefonica come "casa" per custodire la sua collezione di schede telefoniche. È il sogno di Giulia Valdambrini, appassionata anche delle famose carte che nel 1976 sostituirono i gettoni per chiamare. A nove anni cominciò a raccoglierle e oggi ne ha più di 48 volumi: italiane, straniere, colorate o le prime, quelle completamente bianche con scritte blu.

Giulia sei una nostalgica?

"Si, sono convinta dell’importanza della riscoperta dei luoghi e degli oggetti del passato. Quando ho visto affissi alle cabine telefoniche i cartelli con cui si annunciava lo smantellamento la prima cosa a cui ho pensato è di averne una", spiega la ragazza che ha scritto una lettera ad Arezzo Notizie per raccontare il progetto.

Quale è stato il primo passo?

"Era da un pò che avevo questo desiderio, così ho deciso di rivolgermi ad Agcom. Mi hanno spiegato che avrei dovuto chiamare Telecom e così ho fatto. Ho iniziato la mail dicendo che sapevo che la mia richiesta era utopistica, ma il desiderio di possedere una cabina telefonica era così grande che volevo provarci. Del resto ero stata una loro cliente affezionata. Molte delle mie schede le ho comprate dai loro cataloghi. Ricordo ancora l’emozione di quando, per posta, arrivavano le scatole con le mie adorate schede telefoniche".

La risposta?

"Per l’azienda l’unico modo era fare intervenire il Comune, perchè solo questo ente può impedire lo smantellamento della cabina telefonica con la sola clausola della pubblica utilità. Ad oggi però non ho ricevuto ancora risposta".

Qual è il tuo progetto sulla cabina telefonica?

"Vorrei collocarla in un terreno di proprietà dove abbiamo costruito un annesso agricolo. È il mio angolo di paradiso e lì sistemerei i 48 volumi di schede telefoniche".

Perchè hai lanciato l’idea di adottarne una?

"Se le cabine telefoniche sono destinate a scomparire e quindi ad essere rottamate, con il conseguente accumulo di materiali da smaltire, con un costo per la società, perché un cittadino non può adottarne una?".

Non sarebbe gratis...

"Certo che no. Mi sono proposto di acquistarla, la parte che interessa a me è l’involucro, quindi vetro e ferro. Non capisco perché tanta difficoltà quando sui siti di vendita online se ne trovano con estrema facilità; quelle come sono arrivate lì?".

Prossimo passo?

"Continuo ad aspettare una risposta dal Comune e nel frattempo sogno di avere una cabina telefonica tutta mia, quella in via Vittorio Veneto sarebbe fantastica".