Arezzo, 4 novembre 2024 – Sabato pomeriggio a Marciano della Chiana, i militari dell’Aliquota Radiomobile di Cortona hanno arrestato in flagranza di reato due ragazzi stranieri.
A bordo di un'utilitaria nei pressi del casello A1 - uscita Monte San Savino, i suddetti non hanno ottemperato all’alt intimato dagli operanti, ma hanno tentato la fuga. I carabinieri si sono posti immediatamente all’inseguimento del mezzo, riuscendo ad intercettarlo e fermarlo poche centinaia di metri dopo, in località Badicorte.
In considerazione del loro precedente atteggiamento, visto che i predetti si sono mostrati in stato di agitazione ed insofferenti al controllo, i militari hanno proceduto alla perquisizione personale e veicolare, rinvenendo all’interno di uno zainetto di colore nero posizionato davanti ai piedi del passeggero, due involucri in cellophane con all’interno dei “panetti” di sostanza stupefacente del tipo cocaina del peso complessivo di quasi due chili, successivamente sottoposti a sequestro penale.
Le due persone arrestate, al termine delle formalità di rito, su disposizione del magistrato di turno, sono state associate presso la casa circondariale di Arezzo. Sempre nello scorso weekend, un giovane ventenne si è presentato al pronto soccorso dell’Ospedale di San Giovanni Valdarno, con profonde ferite da taglio, ad entrambe le mani e al torace, con un livello non profondo di penetrazione solo grazie alla fortuita circostanza che il fendente aveva colpito la cerniera del giubbotto indossato dal giovane.
Data la natura palesemente dolosa dell’evento, così come previsto dai protocolli e dalla normativa vigente, il medico di turno ha immediatamente allertato le forze dell’ordine attraverso il numero di emergenza territoriale “112”.
Sul posto interveniva una pattuglia della Stazione Carabinieri di Cavriglia, che da un iniziale colloquio avuto con la vittima ha potuto ricostruire una prima sommaria dinamica dei fatti, stabilire che lo stesso era stato aggredito da una donna che lo aveva attinto con diversi fendenti, ma soprattutto, grazie alla profonda e capillare conoscenza del territorio individuava prontamente, sia la zona dell’aggressione che la residenza della responsabile.
La donna, rintracciata nella sua abitazione, indossava ancora pantaloni e scarpe intrise di sangue, mentre nel corso della perquisizione, eseguita anche con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Radiomobile di Compagnia, era trovata una felpa in lavanderia, anche questa sporca di sangue, pronta per essere lavata. Nel giardino di casa, seguendo delle tracce ematiche, gli uomini dell’Arma recuperavano un grosso ed affilato coltello da cucina, utilizzato per l’aggressione.
A questo punto il quadro indiziario a carico della donna era diventato importante, tant’è che scattavano le manette ai suoi polsi con l’accusa di tentato omicidio. Il Pubblico Ministero della Procura Aretina, ha disposto la traduzione dell’arrestata al reparto femminile della Casa Circondariale “Sollicciano” di Firenze, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.