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Carboni ricorda Mazzone "Mi urlò: aò ma ’ndo vai?"

L’ex capitano della Roma e il rapporto speciale con Carletto mai interrotto

Carboni ricorda Mazzone "Mi urlò: aò ma ’ndo vai?"

La triste notizia lo ha raggiunto in pochi minuti a Barcellona dove vive da qualche anno, magia dei social. L’ex difensore aretino Amedeo Carboni è stato il capitano della Roma allenata da Carlo Mazzone che si è spento ieri a 86 anni. Celebre un siparietto avvenuto durante una partita di campionato a Cagliari che si tramanda negli anni: "Amede’, quante partite hai giocato in serie A?". Carboni: "350, mister". Mazzone: "E quanti gol hai segnato?". Carboni: "Quattro, mister". Mazzone: "Aò, e allora ‘ndo cazzo vai? Torna subito in difesa!".

Carboni, nonostante l’amarezza per la scomparsa dello storico allenatore, ride ancora di quel dialogo così schietto: "Carletto era così: sembrava un omone burbero ma era una persona di una bontà e di un’umanità incredibili – ricorda con un pizzico di emozione Carboni – poche settimane dopo quello scambio di battute in campionato giocammo in Coppa Uefa contro il Bröndby, che all’andata ci aveva battuto 2-1. Segnai il gol decisivo del 3-1 all’88’ su assist di Totti: ci abbiamo scherzato per anni...".

Tantissimi gli aneddoti di raccontare: "È azzeccato il titolo “Come un padre“ del documentario che gli ha dedicato Netflix: Mazzone era molto attento ai rapporti umani e siamo rimasti in ottimi rapporti fino all’ultimo, con la moglie che ancora gli passava le telefonate che arrivavano a casa. Era un grande tattico perché diceva che la tecnica è per i ricchi e la tattica è per i poveri. E per noi difensori aveva una frase che ripeteva di continuo: difensore scivoloso, difensore pericoloso. Mi sto organizzando per essere presente al suo funerale".