MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

Caritas, salgono le richieste di aiuto. In un anno 25 famiglie in difficoltà

Le persone bisognose sono 60 in più rispetto al 2023: la corsa dei volontari per assicurare il sostegno

Volontari Caritas preparano il pranzo di Natale

Volontari Caritas preparano il pranzo di Natale

E’ tempo di bilanci anche per le associazioni di volontariato del territorio, tra queste la Caritas di San Giovanni diretta da Stefano Valentini che ormai da tantissimo tempo supporta concretamente coloro che, per le più svariate ragioni, necessitano di un aiuto per portare avanti dignitosamente la vita di tutti giorni, tra un pasto caldo o un qualcosa da mettersi addosso per coprirsi. Dal 1 gennaio 2021, data del primo censimento ufficiale nel Programma informatico SIFEAD del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e fino al 18 dicembre 2024, ultima rilevazione, i nuclei di famiglie censiti all’interno della struttura sono stati 452 per 1091 persone indigenti, comprese quelle di passaggio.

Fortunatamente, nel corso degli anni, la situazione è variata perché alcune famiglie non sono ritornate, molti delle quali per aver trovato un lavoro stabile o un miglioramento degli indicatori economici ISEE, altre si sono aggiunte soprattutto nuclei singoli sempre alle prese con problemi di varia natura che non permettono, con uno stipendio o un semplice sussidio, di poter sbarcare il lunario. Rispetto ai dati del 2023 si è registrato un aumento di presenze all’interno dell’associazione cittadina, i nuclei familiari attivi sono infatti passati da 290 a 314 così come gli indigenti che da 725 persone sono aumentate a 784, giusto a sottolineare il periodo di forte crisi che sta vivendo il paese e anche una vallata, come quella valdarnese, che nel suo piccolo nasconde sempre tanti casi di povertà dislocati non soltanto nei maggiori centri ma anche nelle immediate periferie o frazioni. Anche qui, fortunatamente, c’è chi ha smesso di ricorrere agli aiuti e parliamo di 71 famiglie contro le 95 che, invece, ne hanno fatto richiesta.

Ma cosa ricevono nelle specifico queste persone? Due volte al mese hanno infatti a disposizione spese con alimenti di vario genere e di prima necessità, dal pane al riso, alla pasta, dal tonno alla carne in scatola, alla cioccolata ed altro ancora come caffè, olio di semi di oliva, farine, bibite, biscotti e dolci per finire prodotti surgelati e anche frutta e verdura con formaggi e salumi vari.

Le famiglie assistite sono composte per il 50% da italiani e la restante parte proveniente dal Nord e centro Africa, dall’Europa dell’est e da alcuni paesi latini del centro America. San Giovanni è il centro del Valdarno da dove provengono le richieste maggiori.