“Carlo Mazzacurati nello sguardo di Lucia Baldini”. Mostra a San Giovanni

L’esposizione fotografica è allestita presso la Pieve di San Giovanni Battista a San Giovanni ed è stata inaugurata sabato 5 ottobre.

La mostra in Pieve

La mostra in Pieve

Arezzo, 07 ottobre 2024 – “Carlo Mazzacurati nello sguardo di Lucia Baldini. Racconto fotografico per i film: La giusta distanza e La passione”. Questo il titolo della mostra fotografica allestita presso la Pieve di San Giovanni Battista a San Giovanni ed inaugurata sabato 5 ottobre. L’esposizione, fa parte delle iniziative legate alla 42esima edizione di ValdarnoCinema film festival in programma dall’8 al 12 ottobre a San Giovanni Valdarno. Carlo Mazzacurati è spesso definito come il “poeta degli umili e degli irregolari”. E’ nato il 3 marzo 1956 a Padova ed è morto il 22 gennaio 2014 all'età di 57 anni. Nei suoi 26 anni di carriera come regista ha diretto film prestigiosi come La giusta distanza, L'amore ritrovato e La sedia della felicità. La mostra vuole essere un omaggio al suo lavoro, a 10 anni dalla sua scomparsa. “Questa mostra – commenta Lucia Baldini – è per me una nuova preziosa occasione per rendere omaggio a Carlo Mazzacurati, a cui personalmente devo molto soprattutto per la sua straordinaria umanità e mi auguro che sia un ulteriore stimolo per ricordare la bellissima pagina che ha scritto per il cinema italiano.

Da fotografa che frequenta assiduamente ‘ribalte’ da un consistente numero di anni, l’ingresso nel mondo del cinema è stato una grande novità e anche un bel regalo. Ho conosciuto la diversa dimensione di raccontare e la particolare umanità del cinema, come fotografa, grazie all’incontro con Carlo Mazzacurati, lavorando per i film La giusta distanza e La passione. La particolarità di questo incontro è che mi sono trovata nella piacevole condizione che il mio coinvolgimento sia andato ben oltre i mesi di ripresa del film, perché in entrambi i casi tutto è iniziato l’anno precedente attraverso la lettura della sceneggiatura e i sopralluoghi, permettendomi così di dare il mio contributo nell’interpretazione della scrittura attraverso delle visioni." Per “La giusta distanza” sono il territorio, il delta del Po che in alcuni casi acquisisce un ruolo dominante sulle scene. Un racconto che va a indagare anche delle dinamiche sociali legate all’identità del luogo: il Polesine attuale. Ma è soprattutto l’idea della provincia legata ai ritmi della campagna e della pesca in cui una ricchezza improvvisa determinata da finanziamenti europei ha costruito una contraddizione di comportamenti sociali che vengono evidenziati nel film e in alcuni immagini in mostra.

Le foto sono state scattate in tre momenti diversi: nel 2005 durante il lavoro sulla sceneggiatura del regista attraverso un sopralluogo per raccogliere le atmosfere del Delta del Po in pieno inverno. La nebbia impenetrabile come ambito da cui fuggire ma anche un nascondiglio che permette ogni tipo di intolleranza verso l’Altro. La seconda nell’inverno del 2006 durante le riprese del film e la terza, sempre nel 2006, andando ad indagare e approfondire alcuni elementi evidenziati nella trama del film. La sezione dedicata al film “La passione” si costruisce in due momenti: quello della realtà di una processione del venerdì santo del 2008, che ha coinvolto gran parte della popolazione di un piccolo borgo della Toscana, di cui Mazzacurati ha curato la regia “teatrale”. Una piccola comunità che si mette in gioco per celebrare nelle vie del paese un momento religioso, ma anche sociale e collettivo. E poi quello del 2009 in cui La passione è stata scritta ed è diventata il film che Mazzacurati ha diretto. Le due Passioni hanno però molti punti di contatto tra loro: l’ironia, l’intensità, il coinvolgimento di un numero importante di attori e figuranti, la pioggia e la Toscana. Entrambi i lavori partono dalla ripresa fotografica digitale dove il colore è l’elemento narrante principale, interrotto occasionalmente da alcuni interventi in bianco e nero.