
Disegno realizzato dagli alunni della 4 B
Grazzini, qual è l’origine del Carnevale di Bibbiena?
"Ha radici che risalgono al 1337, durante il dominio della famiglia Tarlati. Il Carnevale nel Medioevo era un periodo di grandi festeggiamenti che precedeva la Quaresima".
Esistono documenti storici sulla leggenda della Mea?
"Nasce dalla fantasia del maestro Tito Bartolini, che si ispirò a una novella di Emma Perodi. Queste novelle furono pubblicate nel 1893 e riguardano storie e leggende ambientate in Casentino".
Quali sono i racconti principali legati alla Mea?
"Narra di una giovane lavandaia, Bartolomea, che fu rapita dal figlio del conte Tarlati. Il rapimento scatenò una battaglia tra il rione ’Fondaccio’, guidato da Cecco, promesso sposo di Mea, e i nobili ’Piazzolini’. Mea viene salvata e riconsegnata al fidanzato".
I costumi tipici del Carnevale?
"Dall’edizione moderna del 1937, gli abiti sono medievali." E l’origine del "Bello Pomo"?
"Si pensa che, in occasione del Carnevale del 4 marzo 1337, vennero fatte luminarie accendendo falò per festeggiare gli accordi di pace con Firenze". Perché viene bruciato durante il Carnevale?
"La sera, al tramonto, suonavano le campane per invitare i fedeli alla preghiera. Il suono indicava il coprifuoco: non si potevano accendere le luci e le porte della città venivano chiuse. Quindi, era una grande occasione per il Carnevale non rispettare questa regola.