
di Marco Corsi
Febbraio è da sempre il mese del Carnevale e degli Uffizi, storiche manifestazioni sangiovannesi, cui si aggiungono il Palio dello Stufato e la Festa della Salacca. L’emergenza sanitaria tuttora in corso, anche se per fortuna in attenuazione, ha comportato una serie di modifiche al programma. Innanzitutto non ci saranno le sfilate dei carri allegorici. Molti sangiovannesi, negli ultimi giorni, si sono chiesti le motivazioni che, come ha confermato il presidente della Società del Carnevale Mauro Bighellini, sono legate alla pandemia, soprattutto a ciò che è successo nei mesi scorsi. "A causa delle restrizioni – ha detto – non è stato infatti possibile realizzare i carri. Noi siamo volontari e facciamo tutto per il bene della nostra comunità. Ma non c’erano le condizioni per allestirli. Inoltre non disponiamo delle autorizzazioni necessarie per organizzare le sfilate, dato che siamo ancora nel periodo pandemico. Lo voglio precisare perchè molti cittadini si sono rammaricati per lo stop al carnevale per il secondo anno di fila. Ma non possiamo fare altrimenti. A questo punto – ha concluso Bighellini – lavoriamo per l’edizione del 2023".
Gli Uffizi, altro evento tradizionale, è stato invece spostato di qualche settimana. Partirà la prima domenica di marzo e si concluderà ad inizio aprile. Il programma, però, non è stato ancora definito. E’ una manifestazione tipica sangiovannese che vuole celebrare il culto dei defunti. Comparve per la prima volta, nei documenti ufficiali d’archivio a partire dal 1675. Era anche allora una occasione per incontrarsi e assunse quindi il valore di una festa tanto che, dalla loro nascita sino ad oggi, gli Uffizi, anche se sono variati più volte di numero secondo il numero delle compagnie, si svolgono ancora nei locali dell’attuale basilica con ricchi pranzi a base di ricette tipicamente locali e dello Stufato alla Sangiovannese, il piatto per l’eccellenza della tradizione culinaria cittadina. E proprio il Palio dello Stufato, altro evento molto atteso, potrebbe essere spostato il prossimo autunno, anche se la decisione non è stata ancora presa. Confermata, invece, la Festa della Salacca, che quest’anno presenta anche alcune novità. Saranno infatti riportate nelle lame dell’Arno le pietanze tipiche. La salacca è un pesce simile all’aringa, ma meno pregiato e meno costoso; è stato per molti secoli l’unico pesce, non dell’Arno, accessibile per gli abitanti dell’entroterra. Malgrado la restrizione alimentare imposta dalla Quaresima, era considerata una festa, poiché era una delle poche occasioni per poter mangiare pesce.
Venivano organizzati, infatti, grandi banchetti gastronomici a cui adulti e bambini potevano partecipare, e veniva costruita una grande salacca in cartapesta che, alla fine della festa, veniva bruciata. Quest’anno si terrà il 2 marzo. E’ organizzata dalla Pro Loco, che proprio in questi giorni ha aperto la campagna tesseramento 2022. La tessera ha un costo annuale di 15 euro e può essere sottoscritta e ritirata nella sede di piazza Cavour. Ma l’associazione cerca anche volontari. La Pro Loco, questo 2022, rinnoverà anche il consiglio direttivo ed ogni socio potrà entrare a farne parte. "Quello che ci poniamo come obiettivo – ha spiegato il presidente Massimo Pellegrini – è quello di portare alto il nome di San Giovanni e di far conoscere le sue bellezze e le sue tradizioni più belle. Non è facile; purtroppo la condizione sanitaria che ha segnato pesantemente gli ultimi anni ha impedito anche a noi di realizzare un programma di iniziative all’altezza della nostra tradizione".