
Ad Arezzo, l'inflazione colpisce duramente il carrello della spesa, con aumenti significativi su beni di prima necessità.
di Serena Convertino
AREZZO
Sacchetti in mano o carrello avanti. "Il caro prezzi è leggenda o realtà?". Alla nostra domanda, gli intervistati scuotono la testa e sorridono. C’è chi parla di un raddoppio dei prezzi, chi dice che non riesce più a fare la spesa come la faceva prima. Certo è che carta- o meglio, scontrino- canta.
Ad aumentare è "un po’ tutto", tanto che alcuni fanno fatica a individuare i prodotti più colpiti dal caro vita. Dal latte alla farina, dalla carne alle uova, il pesce, i prodotti per la pulizia e l’igiene personale. Aumenti graduali, di centesimo in centesimo o con salti esorbitanti. Come quello del prezzo dell’olio extravergine d’oliva, che dai 5/6 euro al litro di media è arrivato nel giro di pochi anni a superare i 10. Un raddoppio che pesa come un macigno sulla tavola dei cittadini, tanto che, come dice la signora Luciano, per ovviare si arriva a cambiare qualche abitudine.
"Provo a usare un po’ meno olio in cucina per ammortizzare. O meglio, ne compro una bottiglia in meno e cerco di farlo bastare più a lungo". Un prezzario che non risparmia i beni di prima necessità, a partire dal pane che la signora Zelli, appena uscita dal supermercato, ha pagato 4 euro al chilo. "Che dovrei fare? Non comprare più il pane? Sono stata costretta a tagliare su altre spese. E’ da un po’ che non mi concedo un viaggio, e vado meno spesso dal parrucchiere, ma alla spesa certo che non posso rinunciare". La dieta mediterranea sotto lo scacco del borsello: anche carne pesce e latticini costano più di prima.
Tanto che alcuni, come la signora Vetere, parlano di beni ormai quasi "inavvicinabili". Alcuni si allontanano dai grandi supermercati e tornano al commercio di vicinato. La spesa, si fa anche dal macellaio, dal fruttivendolo e ai banchi dei mercati cittadini. Per risparmiare un po’, dove si riesce, senza però rinunciare alla qualità dei prodotti. Anche alleggerire il carrello è un’opzione poco considerata. I più tagliano altrove ma soprattutto puntano al risparmio concentrandosi sulle offerte e spostandosi di supermercato in supermercato per fare piccole scorte dei prodotti di marca, cercando così di risparmiare qualche centesimo. Una spesa non più a cuor leggero, che impone ai cittadini un’attenzione maggiore tra gli scaffali.
Il miglior alleato di chi punta al risparmio è il volantino delle offerte, che inizia ad essere recuperato dal cestino e ad essere usato come cartina di tornasole del buon risparmio, una guida alla ricerca del punto vendita più conveniente. Almeno, per chi ha tempo. Come dicono in molti, non sempre è possibile star dietro a prezzi e offerte. Anche avere il tempo per risparmiare è un lusso. "Quando qualcosa mi serve non posso aspettare che il prezzo si abbassi o cambiare supermercato. Per i beni più importanti si chiude un occhio e si stringono i denti. Come altro si può fare?". Quel "è aumentato un po’ tutto" è la risposta universale a una domanda, in fondo, retorica.
Tra una busta della spesa e un carrello a quattro ruote, quello che sottolineano tutti è che ad aumentare è il costo della vita in generale, a partire dal carrello della spesa fino ad arrivare alle bollette di gas e luce. Secondo un’analisi di Facile.it, nel 2024 Arezzo è stata la terza provincia toscana per spesa elettrica, e la sesta per spesa in bolletta del gas. Oltre 2100 euro a cui sommare tutte le altre imposte e un carrello della spesa sempre più pesante. Secondo i dati resi noti da Istat ed elaborati dall’Unione Nazionale dei consumatori, infatti, la città di Arezzo è decima in Italia, e seconda in Toscana, per impatto dell’inflazione nell’ultimo anno. Un rincaro di 510 euro a nucleo familiare che pesa sugli aretini con un 2% in più rispetto alla media italiana.