GAIA PAPI
Cronaca

Caserma dei vigili urbani in via Filzi. Stop per la procedura di fallimento

Sacchetti risponde all’interrogazione in sede di Consiglio: "Il sospetto c’era e questo spiega molte cose". Una storia senza fine: ancora in dubbio i presupposti giuridici per percorrere la strada della risoluzione. .

"Il soggetto mandatario è interessato da una procedura fallimentare". Si apre un nuovo capitolo, ancora caratterizzato da tinte fosche, per l’immobile di via Filzi. E’ quanto è emerso ieri in consiglio comunale dopo l’interrogazione da parte del consigliere comunale Pd, Giovanni Donati che ha chiesto chiarimenti sulla ripresa dei lavori sull’immobile; una storia infinita che continua a far parlare in città e la cui risoluzione sembra allontanarsi sempre di più. "L’amministrazione comunale ha preso in considerazione l’eventualità di abbandonare l’idea di collocare la nuova caserma della polizia municipale in via Filzi?". Ha chiesto Donati. Pronta la risposta dell’assessore Marco Sacchetti. "Mentre eravamo in fase di convocazione di un sopralluogo propedeutico a effettuare lo stato di consistenza dell’immobile, perché comunque su di esso alcuni lavori sono stati effettuati, abbiamo scoperto che il soggetto mandatario è interessato da una procedura fallimentare". E aggiunge: "Il sospetto c’era e questo spiega molte cose. Una volta che avremo compiuto il sopralluogo e chiarito lo stato di consistenza capiremo anche quali modifiche dovranno essere apportate al contratto. Non è semplice valutare se tra le pieghe di un appalto ci sia la possibilità di cambiare le scelte o la destinazione di un immobile. In più, quest’ultimo è di proprietà privata e non del Comune per cui dubito che ci siano i presupposti giuridici per pensare di percorrere la strada della risoluzione". Insomma, non si vede ancora la luce nel progetto di realizzazione della caserma della polizia municipale nello stabile di via Filzi, un tempo asilo della Diocesi, e adesso di proprietà di una banca. Da sempre un cavallo di battaglia per la giunta Ghinelli, simbolo di sicurezza per la città, in un quartiere difficile, il progetto della caserma della municipale sembra nato sotto una cattiva stella.

Da asilo, l’immobile era stato acquistato da un raggruppamento di imprese con a capo una banca e poi ditte del settore edile. Un contratto ha poi legato questa nuova proprietà al Comune che, attraverso il leasing in costruendo, avrebbe avuto le chiavi in mano alla fine dei lavori e avrebbe iniziato a pagare rate fino a riscattarla definitivamente. Ma da subito sono state molte le difficoltà: lavori a rilento, ditte fornitrici di materiali edili non pagate, sub appalti non rispettati. Lo stop e poi la risoluzione del contratto per inadempienza con la ditta esecutrice dei lavori. Una storia senza fine. Un mese fa l’assessore Sacchetti aveva spiegato che "il Comune in questi giorni ha ricevuto una lettera ufficiale della banca, che comunica la sostituzione del soggetto mandatario e una proposta di addendum al contratto di leasing". Sembrava di vedere un primo passo in avanti. Adesso, con la notizia che il soggetto mandatario è interessato da una procedura fallimentare, la strada sembra essere franata.