
di Federico D’Ascoli
Casini a Porta del Foro. Nomen omen, il destino sta nel nome, diceva Plauto. La serata d’insediamento a San Lorentino è stata tutt’altro che in discesa. Le scorie dell’accesa contrapposizione elettorale che avevano spinto il rettore uscente Roberto Felici ad annunciare un possibile passo indietro si sono concentrate sulla carica del capitano. Lorenzo Casini ha prevalso di un soffio (la votazione è finita 8 a 7) su Andrea Borgogni. Consenso unanime, invece, per il secondo mandato di Felici che sarà affiancato dal vicario Daniele Severi, camerlengo sarà l’ex capitano Marco Rondinini, provveditore Carlotta Grassi, cancelliere Gabriele Severi e maestro d’arme Diego Giusti.
Casini, come si sente nel primo giorno da capitano?
"Sono molto emozionato ma anche soddisfatto e riconoscente al consiglio per questa opportunità che mi auguro di saper sfruttare al meglio".
Felici aveva indicato al consiglio il nome di Andrea Borgogni ma è finito in minoranza.
"Non sta a me commentare la sua scelta. Mi sento tutelato dalla figura del rettore e comunque sarò il capitano di tutti: d’ora in poi ci sarà soltanto da lavorare insieme per il bene del quartiere".
Ci racconta la sua storia da quartierista?
"Mi sono vestito la prima volta nel 2000, nel 2005 sono diventato presidente del comitato giovanile, dal 2018 sono entrato in consiglio e nell’ultima Giostra ho fatto il maestro d’arme".
Il suo soprannome è Pantera, come riportato anche sulla scheda elettorale. Perché?
"È una vecchia storia. In una serata goliardica di tanti anni fa mi presentai sul palco vestito da donna, con abiti maculati. Da allora sono diventato il Pantera".
Tornando a oggi, cosa vorrebbe cambiare della gestione tecnica?
"Sono arrivato da poco e condividerò le mie idee con il consiglio. Di sicuro dovremo investire sul campo gara di Petrognano. Ho grande fiducia nei nostri cavalieri ma so bene che ci sono quartieri a livelli tecnici altissimi. Abbiamo cinque mesi per preparare la prossima Giostra, ci metterò l’anima".
Nell’ultimo Saracino suo figlio Alberto era il paggetto di Porta Crucifera. Cosa le ha detto alla fine?
"Babbo, io sono contento ma un po’ mi dispiace per te. Mia moglie Camilla è una quartierista molto attiva, due figli su tre (oltre ad Alberto c’è Leonardo) sono rossoverdi, mi consolo con il più piccolo, Giovanni: almeno lui è un chimerotto doc".
Come l’ha presa sua moglie?
"Lei bene, i suoi amici di Colcitrone, però, l’hanno subissata di messaggi. Il più simpatico? A giugno scendilo da cavallo...".