REDAZIONE AREZZO

Caso Moretti, interrogato il contabile: "Non c'era autoriciclaggio"

Marcello Innocenti ha spiegato come si muovessero le aziende del gruppo. La difesa ha impugnato la sentenza del riesame sul parziale dissequestro

Antonio Moretti arriva in tribunale

Arezzo, 31 gennaio 2019 - Il pm Marco Dioni ha interrogato il contabile del gruppo Moretti dell'abbigliamento e del vino, ragioniere Marcello Innocenti, nell'ambito della maxi inchiesta per autoriciclaggio che il 23 novembre 2018 portò agli arresti domiciliari lo stesso Innocenti, l'imprenditore Antonio Moretti, il figlio Andrea Moretti e un altro stretto collaboratore, Paolo Farsetti.

Durante l'incontro con il pm, Innocenti avrebbe cercato di chiarire la sua posizione anche spiegando i meccanismi organizzativi delle strutture del gruppo e dettagli sulle operazioni finanziarie e contabili che, a suo dire, escluderebbero l'accusa di autoriciclaggio.

La difesa dei quattro indagati - Antonio Moretti, Andrea Moretti, il ragioniere Marcello Innocenti e il factotum Paolo Farsetti - ha impugnato la decisione del riesame in merito al parziale dissequestro del patrimonio poiché contesta alla radice il reato di autoriciclaggio definendo soldi puliti e non sporchi quelli veicolati tra le società del gruppo.

Anche il pm Dioni ha impugnato l'ordinanza del riesame che aveva riqualificato il reato per altri dieci indagati, con ruoli minori (familiari, prestanome e collaboratori), portandolo da autoriciclaggio a riciclaggio.