Arezzo, 2 ottobre 2024 – Castiglion Fiorentino festeggia il Patrono d’Italia, San Francesco, (Assisi ca. 1182 - ivi 1226), fondatore dei frati minori, uno dei santi più venerati della cristianità, che voleva ripercorrere la vita povera di Cristo e degli apostoli e, come loro, mettere in pratica il Vangelo amando il prossimo.
Il 4 ottobre alle 18 nella Chiesa di San Francesco, si terrà la Santa Messa in onore, appunto, di San Francesco d’Assisi. La popolazione è invitata a partecipare. In festa anche la parrocchia di Castroncello. In vista delle celebrazioni per San Francesco d'Assisi, Patrono d’Italia, l'unità pastorale di Rivaio, Brolio, Castroncello e Manciano organizza per questa settimana a Castroncello una serie di appuntamenti.
Venerdì 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco, patrono della chiesa di Castroncello, ore 18.30 Santa Messa del Santo Patrono e alle ore 19.30 cena comunitaria presso il circolo di Castroncello. I proventi andranno alla Parrocchia.
Nella stessa giornata, anche il comune di Castiglion Fiorentino aderisce all'iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri esponendo le bandiere Italiana e quella Europea per la ricorrenza del 4 ottobre Giorno di San Francesco indicato, dal Parlamento nel 2005, quale “solennità civile e giornata per la pace, per la fraternità e il dialogo fra le religioni”.
Questa ricorrenza rappresenta un’occasione per continuare a proporsi gli ideali e i valori del poverello e le sue forti scelte di vita. La determinazione sancita dal Parlamento offre un modo in più per diffondere il suo messaggio. Cenni storici A Castroncello la prima cappella venne costruita nel 1514, dipendente dalla Collegiata di Castiglion Fiorentino.
Nel 1648, a seguito dell'impennata demografica della zona, le autorità civili e religiose decisero di costituire Parrocchia a sé stante rispetto alla Collegiata con ampliamento della cappella cinquecentesca da parte della nobile famiglia castiglionese dei Dragomanni con diritto di patronato.
Nel 1680 la cosiddetta Religione di Santo Stefano divenne proprietaria ed ebbe anche il patronato sulla parrocchia di Castroncello: patronato che spettava al Granduca in persona, giacché Gran Maestro dei Cavalieri di Santo Stefano. Nel 1758 la chiesa fu restaurata proprio a cura della Religione di Santo Stefano, che concorse ai lavori per un terzo.
Il Capitolo di Castiglion Fiorentino ed i canonici partecipavano al diritto di patronato e concorrevano a nominare il curato di Castroncello. Nel 1781, a circa quattrocento metri, si edificò una nuova chiesa, più ampia, dove la Religione di Santo Stefano appose il proprio stemma. Nello stesso anno si decise di ricostruire ancora una volta la chiesa in forma più ampia.
Questa volta furono gli stessi parrocchiani di Castroncello a pagare di tasca propria: il 22 maggio 1881 il Vescovo di Arezzo, Monsignor Giuseppe Giusti, consacrò la nuova chiesa dedicata a San Marco e a San Francesco. Trattasi della chiesa attuale: un edificio ampio, luminoso e arioso, atto alla predicazione (e ad una sola navata), dalle sobrie linee neoclassiche.
Per non dimenticare i grandi meriti della soppressa Religione di Santo Stefano, se ne volle conservare lo stemma inserendolo nella nuova facciata.