REDAZIONE AREZZO

Castiglionese, gli ultimi sette minuti da incubo sciupano una partita ben giocata

La Castiglionese subisce una beffa finale contro il Signa, che segna due gol nei minuti finali. Tempesti e Munno i protagonisti. Giorgi, Minocci e Ricci i migliori in casa Castiglionese.

Castiglionese, gli ultimi sette minuti da incubo sciupano una partita ben giocata

SIGNA

2

CASTIGLIONESE

0

SIGNA 1914: Crisanto, Pampalone, Nencini, Tempesti P. (70’ Alesso), Tempestini, Franzoni, Giuliani (70’ Innocenti), Dallai (87’ Tesi), Tempesti L., Coppola, Bezzini (55’ Munno). All. Scardigli

CASTIGLIONESE: Ubirti, Cecci, Giorgi, Tacchini (85’ Castaldo), Menchetti, Menci, Viciani (92’ Pernici), Capogna (79’ Talladira), Borghesi (92’ Imparato), Ricci, Minocci. All. Fani

Arbitro: Cremone di Pisa

Reti: 88’ Tempesti L. (rig.); 94’ Munno

Note: Ammoniti: Cecci, Tempesti L., Munno. In tribuna esposto uno striscione dei Boys Signa con scritto "Basta stragi sul lavoro".

SIGNA – Atroce beffa finale per la Ca- stiglionese allo stadio Bisenzio di Signa con sette minuti finali (compresi i cinque di recupero) dove ci sono state tutte le vere emozioni della gara, con i viola che hanno incassato le due reti della sconfitta. Raccontiamo subito il finale. All’88’ ancora sullo 0-0 quando l’arbitro su un’insistente azione in area ospite concedeva il calcio di rigore che il bomber Lorenzo Tempesti metteva a segno. Gli ospiti si riversavano allora nell’area dei locali alla ricerca del pareggio e al 94’ su calcio d’angolo anche il portiere Ubirti si portava nell’area del Signa, i cui difensori rinviavano prontamente dopo il tiro dalla bandierina, trovando smarcato nella propria metà campo Munno, il quale aveva una prateria davanti a se e la lunga volata la concludeva depositando il pallone nella porta sguarnita, vanamente inseguito dai difensori aretini in primis il portiere. Era il 2-0 risultato troppo pesante per la Castiglionese meglio del Signa nel primo tempo soprattutto nella prima mezz’ora. I migliori in casa Castiglionese Giorgi, Minocci e Ricci. Antonio Mannori