
Cattedrale, è il giorno della festa. Migliaia alla Madonna del Conforto
"Mamma confido in te". Nella frase disegnata col pennarello rosso su un cartoncino bianco infilato in un vaso di orchidee bianche, c’è la preghiera e il ricordo, c’è il dolore di una perdita e la speranza. Un’invocazione alla Madonna del Conforto e pure il ricordo della madre che non c’è più. Istantanee dalla Cappella in Duomo dove da giorni è iniziato il pellegrinaggio degli aretini, sostenuto dalla novena con le meditazioni di fra Valentino Ghiglia. Un momento di approfondimento molto partecipato, tappa di un cammino di preparazione voluto dal vescovo Migliavacca e iniziato con la grande veglia in Cattedrale insieme ai ragazzi della diocesi. Ai piedi dell’immagine venerata, si va componendo il tappeto di fiori che oggi salirà allo zenit e per tutto il giorno marcherà il tratto di devozione e gratitudine degli aretini. Gratitudine dichiarata sui biglietti, ciascuno messaggero di una storia deposta qui, ai piedi della Madonna del Conforto. Ma leggendo le frasi appiccicate alle composizioni floreali, si può capire anche come cambia la società: per anni in primo piano sono state le aziende, oggi il numero è ridotto, mentre prevale quello delle famiglie. Si leggono i nomi di singoli reparti, gruppi di dipendenti, a fianco alle aziende storiche che non mancano all’appuntamento. Eppure il cambiamento è palese.
Oggi la Cattedrale sarà aperta dalle prime ore del mattino e fino alla mezzanotte con Messe ogni ora e la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione.
Il primo tornante delle celebrazioni è la Messa pontificale (alle 10.30) presieduta da Mario Delpini, arcivescovo metropolita di Milano e concelebrata dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve e già vescovo della diocesi aretina, particolamente legato alla Madonna del Conforto. Insieme a lui, il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita di Firenze, e i vescvovi emeriti Franco Agostinelli e Rodolfo Cetoloni, l’arcivescovo Riccardo Fontana e l’emerito di Fiesole Luciano Giovannetti. Sarà presente anche Ernst Simoni, della Diaconia di Santa Maria della Scala e la sua storia colpisce come un pugno allo stomaco: è un cardinale albanese rimasto per 18 anni ai lavori forzati, due volte condannato a morte dal regime comunista albanese prima che cadesse, ha lavorato nelle fogne di Scutari. Incrollabile, ha 96 anni, vive a Firenze ma ogni anno raggiunge Arezzo in questo giorno speciale. L’altro momento clou delle celebrazioni è alle 18 con la Messa solenne presieduta dal vescovo Migliavacca e animata dal coro della cappella Musicale della Cattedrale diretta dal maestro Cesare Ganganelli (all’organo il maestro Fagiani). Una grande festa della fede che non prescinde dall’imponente lavoro di centinaia di volontari delle associazioni impegnati nella gestione dei flussi dei pellegrini tra la Cattedrale e la Cappella della Madonna del Conforto. Percorsi alternati e disegnati dalle transenne per evitare affollamenti. Sarà così per le benedizioni: i fedeli sfilano in una sola direzione per poi uscire dalla parte del fonte battesimale. Anche qui, c’è il tratto del cammino di fede. E primi passi davanti alla Madonna del Conforto sono quelli dei bambini.