Arezzo, 15 gennaio 2016 - Il bandito del raccordo ora oltre un volto ha anche un nome: si chiama Fabio Lenzi, il trentatreenne nato a Montevarchi, ma residente a Cavriglia e con all’attivo già qualche precedente, dalle lesioni personali al porto d’armi atte ad offendere. Il Gip ne ha convalidato l'arresto.
La vicenda è nota, li hanno chiamati i "Bonnie e Clyde dei poveri". Dietro le tre rapine sul raccordo un trentenne e la sua fidanzata. Il primo, Fabio Lenzi, nato a Cavriglia, è stato arrestato per le tre rapine ai bar degli autogrill sul raccordo, la donna del 1986, per concorso. Era sua l'auto con la quale i due si recavano agli autogrill e con la quale fuggivano.
E' giovane, giovanissimo e "aveva fame", come ha detto alla dipendente del bar che stava per rapinare. Così di sera in sera si affacciava ad uno degli autogrill, chiedeva minaccioso l'incasso e fuggiva. In base alle indagini lo ha fatto tre volte: la prima il 28 dicembre, poi la vigilia della Befana e l'ultima volta venerdì 8. E' stato fermato sabato per le tre rapine, sul raccordo mentre, presumibilmente, stava per compiere la quarta rapina.
Ma ha giocato con il fuoco: le immagini delle telecamere, la dinamica sempre uguale, gli indizi. Pane per la polizia e per la squadra mobile che ha completato l'operazione e in pochi giorni ha chiuso il cerchio, con l'aiuto anche della volante.
Un copione che si è ripetuto in dieci giorni. Per ben due volte dietro al bancone dei due bar il giovane ha trovato la stessa dipendente. "Ma come ancora te? Mi perseguiti" - gli ha detto lei esasperata durante il secondo colpo al Q8. "Ho fame, dammi l'incasso" - le ha risposto lui, velocemente prima di mettere mano al denaro, 750 euro. E filarsela.
Sera dopo sera, il bottino che ha racimolato è esiguo, appena 1200 euro totali nei tre colpi.