di Massimo BagiardiCAVRIGLIAUn ingente quantitativo di fuochi d’artificio altamente pericolosi illegalmente detenuto oltre a 22 dosi di cocaina e 13.340 euro in contanti. Passerà le festività natalizie con una bella denuncia a suo carico per reati d’illecita detenzione di materiale esplodente, nonché di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio, un italiano residente nel comune di Cavriglia pizzicato nei giorni dalla Guardia di Finanza nell’ambito delle iniziative di intensificazione dei servizi di controllo nel territorio. Nella cantina di casa dell’uomo, infatti, le fiamme gialle hanno rinvenuto ben 111 kg di fuochi d’artificio anche di categoria F4, con rischio potenziale elevato, nonché materiale esplodente costruito artigianalmente e privo di categoria. Il tutto era stato pubblicizzato sui social per venderlo in nero e dato l’alto potere deflagrante avrebbe potuto provocare, in caso di innesco accidentale, ingenti danni alle persone oltre al condominio dove viveva e alle abitazioni circostanti.
Gli stessi militari hanno poi perquisito l’abitazione del responsabile rinvenendo tutta la sostanza stupefacente che ha poi portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Arezzo. Non si è limitata soltanto a questo episodio l’attività di controllo della Guardia di Finanza, per la precisione il gruppo di Arezzo ha sequestrato a un venditore ambulante nel mercato settimanale tenutosi nel capoluogo cinquecento flaconi di profumi con marchi contraffatti contenente la sostanza tossica chiamata Lilial, un composto chimico utilizzato nei prodotti cosmetici ma rientrante tra quelli classificati come cancerogeni, mutageni o tossici. L’ambulante è stato denunciato e il materiale rinvenuto e sequestrato. In Casentino, per la precisione la Tenenza di Poppi, ha invece controllato nel Comune di Bibbiena un esercente che, in violazione alle normative che tutelano i minorenni rispetto al tabagismo, aveva venduto a un ragazzo di 16 anni liquido di ricarica per sigarette elettroniche che, per legge, può essere acquistato solo dai maggiorenni.
Come nei precedenti casi, anche in questa specifica situazione, l’esercente è stato sanzionato in via amministrativa e segnalato alla locale prefettura in relazione alla sanzione accessoria della sospensione della licenza per 15 giorni. Essendo in una fase di indagini preliminari, gli indagati devono presumersi innocenti fino a eventuale pronuncia irrevocabile di condanna. Tali attività rientrano nell’ordinaria azione sviluppata a tutela della cittadinanza e della legalità nella provincia.