Arezzo, 27 dicembre 2015 - Uno stop per Natale ma subito una settimana che si annuncia carica di sorprese sullo sfondo di Banca Etruria. Intanto si è tenuto a Roma nel pomeriggio del 23 scorso il consiglio di amministrazione della nuova banca, insieme ai cda degli altri tre istituti di credito coinvolti nel famoso decreto di novembre.
A guidare il consiglio, composto anche dall’amministratore delegato Roberto Bertola e dal consigliere Maria Pia Perdicchi, c’era ovviamente il presidente Roberto Nicastro. La seduta è stata dedicata alle delibere ritenute indispensabili per «accelerare la piena operatività». Ancora una volta si è toccato il tasto che l’ad Bertola aveva ripetutamente premuto nelle sue dichiarazioni: «Massima attenzione alle famiglie e alle piccole imprese», «piena leva sull’eccellente solidità patrimoniale» di cui la Nuova Banca Etruria dispone.
Il cda annuncia poi di aver avviato «totale supporto e collaborazione» al fondo sociale per i risparmiatori, nonché alla magistratura e all’organo di vigilanza «per le indagini e approfondimenti relativi all’operato delle vecchie banche per le azioni di responsabilità». Ma c'è anche la conferma che «in linea con la direttiva europea del bail-in e con la norma italiana di recepimento, le Nuove Banche non sono titolate ad attivare nuove azioni di responsabilità e al contempo non possono essere oggetto di azioni da parte dei precedenti azionisti ed obbligazionisti subordinati».
Insomma, non è su di loro che i risparmiatori si potranno rifare, non saranno loro ad avviare azioni nei confronti delle precedenti gestioni di istituti che nei fatti non ci sono più. Dal cda è arrivato anche un apprezzamento per i dipendenti di Bpel. Ed è partita l’operazione, delicatissima, tesa a riconquistare la fiducia dei clienti dopo che in numerosi casi gli investitori hanno liquidato le proprie obbligazioni subordinate o i depositi per trasferirli in altro istituto.