AREZZO
Cellulari spenti in classe, offline o al limite in modalità silenziosa. Ecco come la scuola aretina si riorganizza e prende nota delle circolari ministeriali, stando al passo con i tempi in cui la tecnologia sottoforma di smartphone entra in aula e i docenti, insieme ai presidi, vogliono ovviamente limitarne l’utilizzo soprattutto durante le lezioni. L’obiettivo è quello di rendere innocuo il cellulare, che non sia quindi nè uno strumento di distrazione e nemmeno il dispositivo con il quale vengono ripresi attimi in classe, diffondendoli poi in rete, via social. Ma c’è anche altro. I cellullari infatti permettono di navigare online e trovare eventuali risposte ai quesiti delle varie prove e interrogazioni. "I ragazzi sanno perfettamente che una volta entrati a scuola devono mettere il cellulare in modalità silenziosa, o meglio ancora spegnerlo - spiega il professor Roberto Santi, preside dell’istituto tecnico Margaritone - in occasione di compiti in classe, prove e laboratori poi devono consegnare i cellulari all’insegnante depositandoli in una scatola, un contenitore, che resta sulla cattedra".
Una procedura che accomuna l’istituto di via Golgi anche ad altre scuole, come ad esempio il liceo scientifico. Il Redi si è dotato di un proprio regolamento al riguardo e se non bastasse la scuola invia circolari al riguardo, facendole passare di classe in classe, per ricordare appunto il corretto uso dei cellullari che si traduce in una modalità "offline" quando scattano le lezioni. Anche il liceo Colonna si è dotato del proprio regolamento adottando la circolare del Ministero, dove viene sottolineato il "divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti". Anche al Colonna quindi sono stati predisposti appositi contenitori dove lasciare gli smartphone soprattutto in occasione delle prove scritte in modo che quelli che una volta erano i suggerimenti derivanti dai "bigliettini" non vengano visualizzati sugli schermi dei cellulari. Maggiore attenzione quindi, cresciuta sempre più nei plessi scolastici aretini visto che del divieto dei cellulari (poi smartphone) in classe perchè ritenuti inopportuni se ne parla ormai dal 2007, dalla circolare del Ministero che ribadì di fatto quanto fissato dai doveri sanciti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti addirittura nel 1998.
M.M.