
Centro sociosanitario. Sede per medici e Cup
Un’equipe di professionisti e specialisti della sanità territoriale tutti a disposizione dei cittadini in uno stesso luogo. E’ la ratio della riforma che prevede l’integrazione in un’unica sede di più prestazioni garantite alla popolazione e un primo passo è stato compiuto al Centro socio sanitario di Montevarchi con l’ingresso nella struttura di tre medici di base. Grazie al lavoro di squadra tra operatori tecnici, amministrativi, sanitari e sociali sono stati riorganizzati gli spazi di via Podgora per accogliere le dottoresse Giulia Cardilicchia, Anna Grifoni ed Irena Malaj e gli assistiti troveranno una molteplicità di risposte alle loro esigenze, l’infermiere di famiglia e comunità, il Centro unico di prenotazione, gli specialisti, e l’assistente sociale. "Confidiamo che per le giovani dottoresse sia un’esperienza positiva – spiega la direttrice di Zona Distretto Stefania Magi - e che siano seguite da altri colleghi di medicina generale, così da arrivare ad una massa critica che consentirà di ampliare gli orari di disponibilità". Montevarchi, secondo centro della provincia per numero di abitanti, conta su 20 medici di famiglia, in gran parte componenti dell’Aggregazione funzionale territoriale 3 coordinata da Alfiero Zamponi, su 4 pediatri di libera scelta e, a differenza di quanto accade altrove, registra un buon ricambio generazionale. "Gli infermieri di famiglia e comunità sono 7, uno ogni 3 mila abitanti", aggiunge Roberto Francini, dirigente delle professioni infermieristiche, ricordando che il distretto montevarchino "è uno dei più importanti della zona, base dei servizi infermieristici territoriali di tutto il basso Valdarno, sede di un Cup aperto ad orario continuato e la mattina del sabato, di un ambulatorio di cure primarie, delle attività specialistiche di geriatria, pneumologia, medicina dello sport, odontoiatria, dipendenze e a breve di un punto insieme".
Qui un assistente sociale opererà in collaborazione con lo specifico settore del Comune. Il sindaco Silvia Chiassai Martini, dopo aver sottolineato l’importanza del cambiamento che va nella direzione di una maggiore funzionalità del servizio all’utenza, conferma la piena disponibilità dell’amministrazione a collaborare "affinché il cittadino mantenga il legame di prossimità e di fiducia con il proprio medico che rappresenta un pilastro insostituibile della sanità nel territorio".