Arezzo, 15 novembre 2024 – La “macchina” dello sciopero generale si è già messa in moto. Cgil e Uil stanno svolgendo, in tutta la provincia di Arezzo, le assemblee nei luoghi di lavoro in vista dello sciopero generale del 29 novembre.
Le due confederazioni hanno proclamato 8 ore astensione dal lavoro chiedendo di cambiare la manovra di bilancio del Governo, considerata “del tutto inadeguata a risolvere i problemi del paese e per rivendicare l'aumento del potere d'acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali”.
Cgil e Uil sono convinti che “il Governo infliggerà 7 anni di austerità con la perdita del potere d'acquisto di lavoratori e pensionati causata da un'inflazione da profitti, con la crescita della precarietà e del lavoro nero e sommerso, con nessuna misura a favore di giovani e donne.
Non solo. Si annunciano tagli ai servizi pubblici, a partire da sanità, istruzione, trasporto pubblico, enti locali; i rinnovi contrattuali per il pubblico impiego copriranno appena 1/3 dell'inflazione; il taglio del cuneo fiscale (con perdite per molti) pagato dagli stessi lavoratori con il maggior gettito Irpef; le politiche fiscali ridurranno la progressività e, attraverso condoni e concordati, favoriranno gli evasori”.
I sindacati sottolineano che non è previsto alcun intervento sugli extraprofitti; avremo un peggioramento della legge Monti/Fornero che si applicherà al 99,9% dei lavoratori; la rivalutazione delle pensioni sarà insufficiente con la beffa di un aumento di soli 3 euro al mese per le minime.
Infine, “per completare un quadro assolutamente negativo, l’assenza di una politica industriale e tagli agli investimenti; ritardi nell'attuazione del PNRR e nessuna strategia per il Mezzogiorno; attacco alla libertà di manifestare il dissenso con il Disegno di Legge Sicurezza”.
Cgil e Uil chiedono quindi che “i soldi siano presi dove sono: extraprofitti, profitti, rendite, grandi ricchezze, evasione fiscale e contributiva. Che ci sia una finanziamento straordinario per sanità pubblica, servizi sociali, non autosufficienza, istruzione e ricerca.
Altri temi sono il rinnovo dei contratti nazionale di lavoro per aumentare il potere d'acquisto, con detassazione degli aumenti; la piena rivalutazione delle pensioni con il rafforzamento e l’estensione della quattordicesima; la riforma delle pensioni stesse che il superamento della Monti/Fornero; una politica industriale per il manifatturiero e i servizi, la tutela della salute e dela sicurezza, il ritiro del disegno di legge sulla sicurezza.