
Una chat per controllare il vicinato
Arezzo, 6 marzo 2025 – “Viviamo nella paura, io non mi sento più al sicuro”. Nelle parole di Paola c’è la stanchezza e l’esasperazione di molti degli abitanti di Palazzo del Pero, la piccola frazione alle porte della Valtiberina da qualche mese tempestata da furti e tentati assalti alle abitazioni. Aveva avuto esito positivo l’interrogazione in consiglio comunale del consigliere Fabio Lucci: entro la primavera, nel paese attraversato dal Cerfone, arriveranno telecamere a presidio del centro abitato. Un deterrente fondamentale contro criminalità e atti di vandalismo ma che non sembra bastare come rassicurazione.
Nel frattempo, sono i cittadini stessi a mobilitarsi, con un gruppo whatsapp di segnalazione che tiene d’occhio nuovi ingressi in paese e movimenti sospetti da segnalare alle forze dell’ordine. Una chat di 240 persone che ne tiene attive alm eno 50 per turni di “controllo“ del territorio. Chi ne fa parte, preferisce non identificarsi, ma racconta di turni e movimenti ben studiati per monitorare il territorio. “Adesso la situazione è esasperata, ce ne rendiamo conto, ma questa è la nostra prima risposta a una situazione di allarme. Proviamo a fare quello che possiamo per supportare il lavoro delle forze dell’ordine”.
Turni di allerta che coinvolgono anche 30 persone ogni notte, che si trovano agli incroci delle strade restando in attesa di possibili segnalazioni sulla chat. Pronti a partire e ad arrivare in pochi minuti sul posto indicato. “Le segnalazioni sono continue, all’ordine del giorno, ma non tutte sono fondate” racconta chi fa parte del gruppo. Notte e giorno. I palazzini restano in allerta anche per le truffe agli anziani. In almeno due casi, c’è chi racconta che si siano presentati alla porta finti carabinieri a inscenare la cosiddetta “truffa dell’incidente“. Un parente o un figlio in difficoltà, una cauzione o un saldo da pagare urgentemente, anche a peso d’oro. Gioielli e beni preziosi portati via nella confusione e nella paura di chi può essere tratto in inganno da parole fin troppo convincenti. Anche di questo si parla sulla chat. A presidio della zona, costellata di ampie e buie campagne, le forze dell’Arma, che negli ultimi giorni hanno intensificato la propria presenza in paese. “Vediamo la differenza rispetto a prima, ma continuiamo a non sentirci al sicuro”.
Paola ha subito un furto solo poche settimane fa. Si trovava in casa in attesa del marito, quando si è accorta di non essere sola. “Avevo una caviglia ingessata e mi muovevo con le stampelle. Stavo guardando la tv sul divano e mi sono alzata per andare in un’altra stanza. Mi sono accorta della porta di casa aperta, ho sentito il vento venire da fuori e subito dopo dei rumori. Da lì in poi, una grandissima paura e la chiamata a mio marito e ai vicini”. L’allerta ai carabinieri e subito dopo la fuga dei malviventi giù dal balcone. La refurtiva è stata di pochi gioielli, una manciata di contanti e due salvadanai. Niente in confronto alla paura che accompagna Paola ogni giorno, soprattutto alla sera. “Non riesco più a sentirmi al sicuro. Io e mio marito abbiamo installato allarme e telecamere di sicurezza. Ma anche questo non basta”. Nella stessa sera, altri due colpi in due case vicine. “Ci sentiamo un po’ abbandonati- conclude Paola–. mi auguro che le forze dell’ordine rispettino la promessa fatta”.