REDAZIONE AREZZO

Checcaglini: "Spesa delle famiglie ai livelli del ’96"

Il direttore di Confesercenti: "Ristori inadeguati e aziende appese ai vaccini, altrimenti sarà un’ecatombe"

Confesercenti scatta la fotografia di un anno di restrizioni. In provincia di Arezzo è stimata una flessione di Pil pari a un miliardo e 98 milioni; calo dei consumi per 822 milioni mentre l’importo medio dei ristori ricevute dalle aziende è di 3044 euro. "In provincia - dice il direttore di Confesercenti Mario Checcaglini - si rischia di perdere 265 tra bar e ristoranti. Nel comparto moda si sono abbassate 82 saracinesche. Se non arrivano i vaccini le imprese moriranno di pandemia. È evidente che così non possiamo più andare avanti. Le restrizioni hanno imposto una perdita di ricchezza anche per le famiglie basti pensare che la spesa è tornata ai livelli del 1997".

"In sintesi - insiste Checcaglini - il bilancio del primo anno di pandemia è un bollettino di guerra. Dal primo lockdown ad oggi, il Pil è in caduta libera. La perdita dei consumi e del prodotto interno lordo è stata causata dalle restrizioni alle attività e dal movimento delle persone bloccate a casa per frenare l’andamento dei contagi. Infine le aziende sono state travolte anche dalla ‘burocrazia’ con 532 tra atti e provvedimenti nazionali ai quali si aggiungono oltre 500 atti e provvedimenti a carattere regionale".