di Luca Amodio
Ha patteggiato una pena di undici mesi, con sospensione condizionale, il 24enne accusato, e ora condannato in primo grado, di omicidio stradale per la morte di Luka Cifci (nella foto). Era lui al volante dell’auto che nella notte del 12 ottobre scorso finì fuori strada lungo la Pievaiola, nel territorio comunale di Corciano, scontrandosi violentemente con un guard rail nei pressi di una rotonda. Il ragazzo al volante aveva "una condotta di guida non adeguata alle condizioni di tempo (orario notturno) e di luogo (presenza di una rotatoria e del cordolo che la delimitava)", citava la richiesta di rinvio a giudizio. Cifci era seduto sul sedile posteriore. Con lui, nell’auto, altri tre amici. Erano di ritorno da Perugia dove avevano trascorso la serata in una discoteca della città.
L’impatto non lasciò scampo al giovane 23enne di Castiglione del Lago, molto conosciuto anche nell’Aretino, specie a Cortona dove aveva frequentato le scuole superiori all’alberghiero Angelo Vegni. Dopo il diploma Cifci aveva poi iniziato a lavorare, ormai due anni fa, come chef in un ristorante del centro storico della sua cittadina che dopo la tragica notizia si era stretta nel dolore della famiglia.
La mamma Marsela e la nonna Aferdita, secondo quanto riporta una nota stampa dello studio 3A-Valore che ha assistito la famiglia "hanno ottenuto il riconoscimento della piena ed esclusiva responsabilità penale dell’imputato nella tragedia e anche un pò di giustizia per Luka". "Ma – prosegue il comunicato dei legali – la lieve entità della condanna non può non lasciare loro molta amarezza, tanto più a fronte del fatto che non sono state ancora risarcite dalla compagnia di assicurazione del veicolo". La madre, che con lui ha perduto l’unico figlio, e la nonna che vive in Albania, paese di origine di Cifci "si aspettavano una risposta diversa dalla giustizia", conclude la nota.