SONIA FARDELLI
Cronaca

Chiara cambia vita: "Maratone a cavallo la mia grande passione"

L’aretina Salvadori da commessa è passata alle gare di endurance. L’esperienza nel deserto: "Indimenticabile cavalcare i figli del vento".

L’aretina Salvadori da commessa è passata alle gare di endurance. L’esperienza nel deserto: "Indimenticabile cavalcare i figli del vento".

L’aretina Salvadori da commessa è passata alle gare di endurance. L’esperienza nel deserto: "Indimenticabile cavalcare i figli del vento".

È stata in sella per 14 ore in un’estenuante gara internazionale di endurance, percorrendo 160 chilometri attraverso i sentieri della Valdichiana. Ha trovato anche la forza, con il cavallo Rk Shadow, per la volata finale al galoppo mancando di un soffio il primo posto. È l’ultima impresa sportiva della giovane amazzone aretina Chiara Salvadori. A fine gara si è inginocchiata davanti a Rk Shadow, di proprietà dei suoi amici Giuseppe Ducci e Serena Sereni, e lo ha baciato a lungo sul petto per ringraziarlo di questa lunga cavalcata fatta insieme.

Salvadori è stata per tanti anni commessa in un negozio di equitazione. Poi un giorno si è stufata di stare chiusa lì dentro e ha deciso di saltare il bancone e di salire in sella. Non poche ore a settimana come prima, ma per l’intera giornata. Ha preparato e allenato giovani cavalli e con l’Endurance Casentino ha cominciato a fare gare in giro per l’Italia e all’estero. Ha perfino gareggiato nel deserto: è stata sei mesi ad Al Whatba, Abu Dhabi dove ogni anno si svolge la President Cup. Ha montato nella scuderia del primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti Mansur bin Zayd Al Nahyan. "È stata un’esperienza unica, travolgente ed indimenticabile - dice Chiara - Il deserto è il sogno segreto di ogni endurista. Volevo provare l’esperienza di cavalcare cavalli arabi, i ’figli del vento’ come li chiamano nel loro habitat naturale. Ho rinunciato a tanti confort per gareggiare lì".

Una passione che viene da lontano, ma senza un imprinting particolare. "Me l’ha trasmessa Dio - dice sorridendo - in famiglia non ho avuto nessuno appassionato di equitazione. I miei genitori mi hanno comprato il primo pony senza neanche sapere effettivamente cosa fosse. Poi molte persone che mi hanno assecondata: i miei zii Fosco e Rosanna, lo storico Settimio Buricchi detto Pitocco, Piero Vanneschi, Andrea Rossi. L’endurance è arrivato dopo con Massimo Semoli e Luciano Angori. Sono entrata nel Casentino Endurance prima con Gianfranco Nassini e ora con Giuseppe Ducci che non hanno mai smesso nemmeno per un secondo di credere in me anche quando non ero io a farlo. Dell’equitazione che dire? È l’unico sport fatto con un animale, qualcosa vorrà pur dire".

Sonia Fardelli