Arezzo, 10 ottobre 2023 – "Siamo di fronte all’ennesima crociata della Regione che improvvisamente vuole mappare stufe, caminetti e caldaie dei toscani, come misura, dicono, per contrastare l’inquinamento da PM10 nelle città. Una nuova stretta ai danni del cittadino, ignaro fino a pochi giorni fa del provvedimento che risale a marzo e portato avanti senza un’adeguata comunicazione e con l’obbligo del censimento per non incombere in sanzioni fino a 3000 euro". Il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini attacca l'esecutivo regionale per quella che è stata definita una decisione insensata, chiedendo di tornare sui propri passi in un momento di forte crisi energetica in cui i cittadini "non necessitano di nuove ispezioni e vessazioni. E’ assurdo che coloro che hanno usufruito di incentivi governativi, stanziati con il fine di promuovere l’utilizzo di stufe e caldaie a pellet, come forme di riscaldamento alternative per il risparmio energetico e benefici per l’ambiente, oggi siano imputati come potenziali responsabili dell’inquinamento atmosferico - ha aggiunto - Nutro il forte dubbio che il censimento della Regione abbia un’altra finalità, di passare presto dalla politica dell’ecobonus a quella dell’ecotassa, per rimpinguare le casse regionali a scapito della collettività".
"Nel nostro territorio, addirittura nel centro urbano, oltre a quelle in campagna, sono presenti molte zone, sulle colline, nelle montagne, dove l’assenza di metanizzazione vede i caminetti e le stufe come unica alternativa o in altri casi come difesa al caro bolletta per i costi insostenibile del gas - ha continuato il sindaco - Per non parlare dei territori montani, dove l’utilizzo e il consumo di legna da ardere rappresenta una tradizione ma anche una forma di micro-economia da sostenere e non da colpire con norme che possono favorire l’abbandono di queste zone. Ritengo che l’unico risultato raggiunto dalla Regione sia di aver alimentato l’odore di bruciato su future tasse, invece di riuscire in questi anni a sviluppare politiche di contenimento del traffico urbano, disincentivando l’uso dell’auto con una mobilità sostenibile, ma finendo oggi per rifarsi su stufe e caminetti dei toscani con la scusa di combattere l’inquinamento dell’aria”. Insomma, un attacco a 360° quello del sindaco di Montevarchi alla Regione, invitata a ritirare il provvedimento.