Il consiglio comunale di Terranuova ha consegnato simbolicamente le "chiavi della città" a due storici sindaci che hanno contribuito in maniera notevole allo sviluppo del paese, Enrico Tigli e Carlo Pasquini. Una cerimonia emozionante, nel corso della quale sono stati ricordati momenti importanti della vita cittadina. Si deve anche a questi due giganti della politica locale se Terranuova è diventata uno dei centri industriali più importanti della Toscana. La benemerenza civica è stata consegnata dal sindaco Sergio Chienni e dal presidente del parlamentino Leonardo Ciarponi. Pasquini era presente personalmente, mentre a ricevere il premio per conto di Tigli il nipote. Come ha ricordato, nel suo discorso, il sindaco Chienni, il compito di un amministratore pubblico è tenere insieme il passato, il presente e il futuro. Il riconoscimento è andato ai due ex primi cittadini con la motivazione di aver contribuito in modo tangibile allo sviluppo produttivo, sociale e culturale della comunità terranuovese. Negli anni Terranuova è cresciuta tanto nel tessuto imprenditoriale, nei servizi sociali ed educativi. Pasquini, nel suo intervento, ha fatto un salto indietro nel tempo, ricordando anche uomini che hanno lanciato un segno importante, come Don Donato Buchicchio, per decenni a capo della parrocchia di Santa Maria Nuova, l’ingegner Antonio Canova, uno dei protagonisti della nascita di quella che oggi è Fimer, ma che un tempo era Arco, Plessey e Magnetek , il presidente Tamantini e il professor Dante Priore. "Terranuova, dopo il dopoguerra, ha gettato le basi per una crescita con il governo della Democrazia Cristiana, di Fanfani, in particolare, grazie alla realizzazione del casello e agli insediamenti produttivi che sono nati anche in via Poggilupi grazie alla legge sulle zone depresse – ha detto Pasquini".
CronacaChiavi della città a Tigli e Pasquini