di Claudio Roselli
La "Deposizione di Cristo", capolavoro che il Rosso Fiorentino ha lasciato a quasi 500 anni fa, tornerà nella città biturgense dopo sette anni di accurato restauro affidato all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. In un primo tempo, sembrava a inizio 2024, poi si slitterà con ogni probabilità a primavera, ma il conto alla rovescia è comunque cominciato: il dipinto verrà ovviamente ricollocato nella sua sede storica, la chiesa di San Lorenzo nel complesso Schianteschi di via Santa Croce (nella foto), dove nei prossimi giorni prenderanno il via i lavori di ripavimentazione, grazie all’iniziativa di cittadini che ritenevano opportuno intervenire per la sostituzione delle piastrelle in ceramica blu, stese negli anni ’60. Per assecondare questa richiesta, la diocesi si è attivata per la progettazione, già autorizzata dalla Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio, del nuovo pavimento in cotto, il cui costo – stimato in poco meno di 40mila euro – sarà realizzato per tre quarti con le risorse provenienti dagli oneri di urbanizzazione destinati agli edifici di culto e, per la quota rimanente di circa 8mila euro, attraverso iniziative di auto finanziamento di cui si stanno facendo promotrici la parrocchia del duomo e alcune associazioni cittadine. L’esigenza di rifacimento del pavimento della chiesa ha tuttavia natura solo estetica: San Lorenzo, infatti, era già stata giudicata perfettamente idonea a custodire l’opera del Rosso Fiorentino, dopo che l’ufficio diocesano per i beni culturali aveva richiesto allo stesso Opificio delle Pietre Dure di verificare il microclima interno e dopo che erano stati previste alcune piccole opere di manutenzione della cornice e delle decorazioni in gesso dell’altare maggiore che racchiude la pala, nonché il rifacimento dell’illuminazione.
Quest’ultima per quanto risalente a non molti anni fa, si è dimostrata inadatta per l’adeguata lettura del dipinto: si è così costituito un tavolo tecnico tra la diocesi, la parrocchia e l’amministrazione comunale per predisporre un nuovo sistema; la nuova illuminazione sarà finanziata dal Comune, ed è in corso di verifica la possibilità di predisporne un sistema di attivazione anche dall’esterno dell’edificio. La "Deposizione" rientrerà dunque non appena questi lavori saranno completati.