Chimera, ruggito aretino: "È ufficiale, l’opera torna". L’annuncio del sindaco

Ghinelli conferma in consiglio comunale il prestito del capolavoro "Vasari evento nazionale. Anche Firenze sarà impegnata in prima linea".

Ora è ufficiale. E il sigillo lo mette il sindaco durante la seduta del consiglio comunale. "Mi fa piacere annunciare in questa sede che, nonostante non sia stato firmato ancora alcun decreto ufficiale, il bronzo etrusco della Chimera tornerà temporaneamente ad Arezzo: lo farà nell’anno in cui coincidono le celebrazioni per i 450 anni dalla morte di Vasari e di Cosimo I, il granduca che proprio in considerazione dello studio del Vasari sull’opera, decise di portare la Chimera a Firenze". Annuncio che conferma le anticipazioni del nostro giornale sul rientro, solo per un tempo ristretto, del capolavoro in città nell’anno doro dedicato a Vasari. Ghinelli risponde a un a sollecitazione del dem Donato Caporali che ha chiesto lumi sulle iniziative per celebrare i 450 anni dalla morte dell’artista aretino. Il piano delle iniziative "non si limiterà soltanto a una mostra su Vasari. Di questo anniversario ho avuto l’occasione di parlare già qualche anno fa con il sindaco di Firenze Dario Nardella anche in considerazione del ruolo importante che il nostro illustre cittadino ha avuto in quella città, incontrando il favore dello stesso sindaco di Firenze a un progetto culturale dedicato".

Di qui, Ghinelli richiama l’impegno a "rafforzare un legame di partnership con la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che si qualifica come sponsor principale delle celebrazioni, e incaricato la Fondazione Guido d’Arezzo di tessere le fila per la programmazione degli eventiA. La Fondazione, a sua volta, ha istituito un comitato promotore di cui fanno parte una miriade di istituzioni, locali, fiorentine e toscane al lavoro sugli eventi dell’anno vasariano.

Tre le direttrici che ripercorrono, spiega il sindaco, "le maggiori espressioni artistiche di Giorgio Vasari: la pittura, l’architettura e lo studio della storia dell’arte di cui, con Le Vite, ci ha lasciato il primo trattato. Tre indirizzi che faranno da filo conduttore a un progetto di musei diffusi: ad Arezzo, ad esempio, saranno coinvolti tutti i siti che raccolgono e ospitano opere di Vasari. Un programma per il quale, dal punto di vista scientifico sono stati coinvolti studiosi di grande prestigio a cominciare dalla professoressa Cristina Acidini e dal professor Carlo Sisi.

E il ritorno della Chimera, seppure in prestito da Firenze, rappresenta un passaggio importante nei mesi che precedono la grande mostra. L’anno vasariano è al suo count down: si apre con la Giostra nel segno di Vasari.