
Chiude la Torre di Gnicche
Arezzo, 29 dicembre 2023 – L’ultimo giorno di una lunga storia sarà il 7 gennaio. Quando Lucia Fioroni chiuderà la porta della Torre di Gnicche, aperta nel 1996. Lei, pioniera della ristorazione in una piazza Grande dove quasi trent’anni fa c’erano solo i fratelli Fazzuoli nel Loggiato vasariano e, per l’appunto, una giovane imprenditrice con la passione per il vino e la pappa al pomodoro, due chiavi d’oro della lunga attività, e lo stile dell’accoglienza nell’autenticità dei sapori e nel savoir faire con una clientela che, nel tempo, "ha scelto il mio locale per le sue caratteristiche", spiega Lucia.
Il primo giorno in Piaggia San Martino lo condivise con il socio di allora: Michele Bertelli, fratello di Patrizio, Mister Prada. Poi, le evoluzioni societarie e l’attività nel ristorante, a braccetto con una piazza in trasformazione, che raggiunse il suo punto di svolta "con l’apertura degli affreschi di Piero della Francesca. Prima di allora, qui eravamo io e i fratelli Fazzuoli, ma da quel momento, i turisti cominciarono ad arrivare in massa e il flusso non si è mai fermato. Tutto questo ha favorito la nascita di tanti locali".
Come oggi, forse ancora di più perchè i numeri della Città del Natale raccontano di un format che finora ha portato in centro oltre un milione di persone (anche ieri folla al Villaggio Tirolese e al Prato). "Sì, è andata molto bene", commenta Lucia Fioroni anche se la "sua" clientela va oltre i confini del Natale. Il ricordo più bello dei 27 anni con le vetrine del ristorante affacciate nel salotto della città, è legato a un episodio negativo che poi si è trasformato in una grande opportunità.
Un paradosso forse, ma spesso è ciò che accade. Il filo della memoria riporta al set de "La vita è bella", capolavoro da Oscar di Roberto Benigni. "Mi arrabbiai, perchè per le riprese delle scene in Piazza Grande, avevano chiuso l’accesso e nel mio locale i clienti non arrivavano. Mi lamentavo perchè all’inizio, era dura in Piaggia San Martino avevo aperto da un anno; c’è voluta tanta passione e determinazione per arrivare ai risultati di oggi".
Ma quelle riprese e gli scorci che incorniciavano anche la Torre di Gnicche, sono diventati il suo biglietto da visita. "Il film ha avuto successo e devo dire che tante persone sono arrivate nel locale. In pratica, mi sono dovuta rimangiare tutte le cattiverie che avevo detto durante le riprese del film". Nella Piazza che pure nei giorni dopo la grande festa di Natale è strapiena di visitatori, lei vive con l’entusiasmo di sempre l’ultimo scorcio di una lunga storia.
"Ho 67 anni, il contratto di affitto è in scadenza e non me la sento di trovare un’altra location, fuori da qui. Per questo, ho deciso di chiudere". Ci pensa un attimo, poi aggiunge: "Il futuro? mai dire mai".