MARCO CORSI
Cronaca

Chiusi i mulini per le castagne . Parte la transumanza della farina

Una ventina di agricoltori costretti a raggiungere il Casentino per trasformare il prodotto. Il racconto

Chiusi  i mulini per le castagne . Parte la transumanza della farina

Chiusi i mulini per le castagne . Parte la transumanza della farina

A Loro Ciuffenna siamo nel periodo delle castagne e si ripresenta, puntualmente, un problema tuttora irrisolto.

I produttori, ce ne sono una ventina, dopo aver steso queste delizie della terra negli essiccatoi, sono costretti ad andare in Casentino per la macina. In zona non ci sono infatti mulini funzionanti, nemmeno quello, meraviglioso, del capoluogo, ammirato da turisti e forestieri che attraversano il ponte sul Ciuffenna. Risale addirittura al 1600 e si dice che sia uno dei più antichi della Toscana.

Gli agricoltori caricano quindi le castagne nei furgoni e le portano nell’altra valle, al di là del Pratomagno, a Strada, dove c’è un mulino pienamente attivo.

Sono 80 chilometri tra andata e ritorno. Il prodotto finito, la farina, è deliziosa ma i costi, ovviamente, non possono non tenere conto della lunga trasferta.

Della vicenda, recentemente, si è occupato anche l’ex consigliere regionale Enzo Brogi. "Avanza novembre e le castagne sono pronte per regalare la preziosa farina, ma chi con merito le ha protette, raccolte ed essicate, adesso deve raggiungere il Casentino, perché i nostri storici mulini non macinano più. Anche i giornali, le riviste, i libri sulla nostra montagna restano imprigionati da una inferriata da tempo chiusa che l’uomo, dalla mite gentilezza, non può aprire. Uno via l’altro chiudono i nostri luoghi dell’anima", ha detto, non senza un briciolo di malinconia.

Chi si imbatte nei sentieri del Pratomagno non può non imbattersi negli antichi mulini, tra pietre ammassate e qualche macina abbandonata: Il Mulinaccio, la Rocca, la Ferriera, Gorgiti, Buiano. Erano diciassette, forse anche più. Ma oggi sono tutti inattivi. L’ex consigliere regionale, che abita a Loro, lungo la Setteponti, ha quindi fotografato un’amara realtà. "Steccate irriconoscibili, l’acqua che non stagna più nelle gore e non precipita nei ritrecini.

Le pale di legno a cucchiaio e le macine che non girano più e magari le ritrovi ad arredo da qualche parte". Un paio d’anni fa lo stesso Brogi aveva lanciato un’idea: Acquistare, da parte del Comune, il vecchio mulino di Loro che si affaccia sul Ciuffenna e restaurarlo. Il piano di sotto potrebbe essere riattivato, dandolo in mano, magari ad una persona giovane. Al piano di sopra potrebbe essere realizzata un’aula didattica per le scuole, i turisti e chiunque abbia voglia di ascoltare la storia dei mulini di montagna.

Ma al momento sono solo sogni. Nel frattempo esce il fumo dagli essiccatoi del Pratomagno. Ce ne sono, eccome, sulla montagna che divide il Valdarno dal Casentino: a Modine, a Gorgiti, a Poggio di Loro, alla Trappola, a Chiassaia e a L’Anciolina. Recentemente sono stati visitati anche da un gruppo di alunni della scuola primaria Gianni Rodari di San Giovanni. Perché le antiche tradizioni devono essere tramandate anche alle giovani generazioni.