REDAZIONE AREZZO

Chiuso bar senza licenza e 8 mila euro di sanzioni

Il blitz della polizia municipale e dell’Asl nel locale fuori Porta San Lorentino. Il titolare della Caffetteria del Quartiere non aveva dichiarato l’apertura

Da un mese almeno serviva caffè, colazioni e panini senza alcuna abilitazione. Per questo, dopo un controllo congiunto di polizia municipale e azienda sanitaria locale, è stata chiusa, fino a prossima regolarizzazione, la Caffetteria del Quartiere in via Benedetto Varchi, proprio di fronte a Porta San Lorentino.

Nel nome e nei colori giallocremisi dell’insegna c’è un chiaro richiamo a Porta del Foro che però ha un suo circolo ricreativo in vicolo della Palestra e non ha nulla a che fare con il gestore, un cinquantenne di origini albanesi che da molti anni è residente in città.

L’uomo ha pensato di poter esercitare l’attività di pubblico esercizio utilizzando semplicemente la partita Iva inattiva della moglie che fino a un paio di anni fa aveva una panetteria nelle vicinanze. L’imprenditore, al momento di alzare per la prima volta la saracinesca, non ha però presentato la Scia, che sta per Segnalazione certificata di inizio attività. È uno dei principali adempimenti amministrativi da compiere per iniziare, modificare o cessare un’attività produttiva. La Scia è una dichiarazione amministrativa che può essere compilata anche in autocertificazione. Ma senza averla compilata non si può avviare l’attività economica.

Di fronte agli agenti della polizia municipale l’uomo è stato assolutamente collaborativo e ha candidamente ammesso di non aver proceduto all’adempimento amministrativo, né a una serie di incombenze di carattere sanitario necessarie per l’apertura. Gli operatori dell’Asl hanno anche contestato alcune irregolarità, sanabili, nel locale cucina che però non era stato mai utilizzato nel primo mese di attività in cui la Caffetteria ha effettuato solo servizio di bar e panini.

Il totale delle sanzioni a cui l’imprenditore dovrà far fronte è da capogiro: 5 mila euro elevati dai vigili urbani e 3 mila dall’Asl, ufficio sicurezza alimentare. In totale 8 mila euro e la necessità di presentare tutta la documentazione mancante prima di poter riaprire al pubblico.

Il controllo segue di pochi giorni la chiusura di un altro locale, per motivi completamente diversi. Il Facebar di piazza Guido Monaco era stato bloccato dalla questura "a seguito di gravi episodi avvenuti all’interno e all’esterno del locale, oltre che per problematiche connesse alla somministrazione di alcolici a minori e per problemi di ordine pubblico". Il locale, secondo quanto riportato dagli inquirenti, "è risultato essere ritrovo abituale di pregiudicati e persone pericolose". Per questo motivo, per il Facebar, era scattata la chiusura di 15 giorni.

f.d’a.