di Matteo Marzotti
AREZZO - Era difficile aspettarsi una fumata bianca, dei sorrisi, all’uscita del vertice tra le sigle sindacali e i vertici della catena della grande distribuzione Pam Panorama, ma di certo il comunicato stampa a firma Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs fa risuonare più di un campanello d’allarme.
L’appuntamento di ieri mattina ad Arezzo era stato fissato dai rappresentanti sindacali con i vertici dell’azienda. Un tavolo per analizzare la situazione legata al punto vendita di Tortaia per il quale è stata decisa la chiusura, a causa di una criticità dal punto di vista economico, ovvero di un saldo negativo riguardante la gestione. Una decisione che riguarda 25 lavoratori: 21 contratti a tempo indeterminato e quattro a tempo determinato.
Da quanto emerso dall’appuntamento di ieri mattina i sindacati hanno provato a far tornare sui propri passi l’azienda circa la chiusura, ma alla fine la data di sabato 11 gennaio come ultimo giorno di apertura al pubblico è stata confermata. A questo punto quindi si parla del trasferimento in altri punti vendita della provincia (San Giovanni Valdarno, Sansepolcro e Campo Marzio ad Arezzo) per i lavoratori. Ma ecco che su questa opzione i sindacati hanno espresso alcuni dubbi.
"La Pam non ama Arezzo. Forse nemmeno la Toscana e guarda oltre gli Appennini - si legge nella nota a firma Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs - Oggi incontro con i sindacati di categoria. Esito negativo: confermata la decisione di chiudere il punto vendita di Tortaia, disponibilità a trasferire i 25 addetti negli altri 3 negozi della provincia ma ammissione che anche questi, con l’eccezione di quello a Campo Marzio, hanno i conti in rosso. Il rischio è di lasciare un negozio che chiude per un altro che forse farà la stessa fine".
I sindacati si dicono "fortemente preoccupati delle strategie Pam" non solo per Arezzo ma anche per la Toscana. "Un negozio è stato chiuso a Pisa e a Firenze vengono applicati i contratti di solidarietà. Alla spalle c’è anche la negativa esperienza romana e quindi la preoccupazione che la Pam stia progressivamente spostando il suo baricentro verso nord. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno quindi chiesto oggi una chiara strategia imprenditoriale che delinei un possibile futuro almeno per i negozi di San Giovanni, Sansepolcro e Campo Marzio ad Arezzo. Una strategia che sia inserita nel contesto regionale e renda quindi credibili le proposte Pam per il personale. Chiarezza è necessaria anche sul futuro dell’immobile di Tortaia, di proprietà Pam sul cui futuro non ci sono informazioni".