Sergio Rossi
Cronaca

"Ci chiamò, rispondemmo picche": D'Ettore, Mugnai e i mal di pancia nel centrodestra

Stoccata al sindaco: «Sfortunato chi si affida a speranze infondate senza che qualcuno lo riporti alla realtà» Da Forza Italia: ora un tavolo regionale

Maurizio D'Ettore

Arezzo, 19 gennaio 2020 - La tempesta delle registrazioni provoca una prima crepa nel rapporto tra una forza di maggioranza e il sindaco, attaccato - nemmeno troppo sotto traccia - dai parlamentari Stefano Mugnai (che è anche coordinatore regionale azzurro) e Maurizio D’Ettore. Intanto i due, di fronte alle trascrizioni, sobbalzano e dicono: siamo noi i nomi coperti da omissis, siamo noi i personaggi uno incontrato a Siena e l’altro raggiunto telefonicamente in Calabria; ma abbiamo risposto picche perché facciamo solo politica.

Aggiungendo che è ben sfortunato colui che si affida a speranze infondate senza che qualcuno lo riporti alla realtà. La presa di distanza dal sindaco è palese e denuncia, al di là della singola questione, i mal di pancia che attraversano la maggioranza che governa la città. E da fonti di Forza Italia arriva anche la richiesta di «aprire un tavolo regionale sulla questione Arezzo».

Da indiscrezioni provenienti dallo stesso versante pare che a metà della prosisma settimana dovrebbe essere organizzato un incontro fra i coordinatori regionali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia proprio per analizzare la situazione . Potrebbe essere a rischio la ricandidatura di Ghinelli? Sarebbe sbagliato azzardare tanto, certo è che il clima interno al centrodestra non è in questo momento tra i più idilliaci.

Ma torniamo a Mugnai e D’Ettore che affidano a una nota stampa ufficiale la loro ripulsa verso ciò che è emerso dall’inchiesta diretta dal pm Andrea Claudiani cui ribadiscono piena fiducia. Il vaglio delle registrazioni inizia dalla «frase nella quale il consigliere Bardelli affermava di pensare che per un “Coordinatore regionale di Forza Italia non fosse un problema prendere 100.000 euro” da destinare ad “un suo uomo”.

Beh, evidentemente pensava male». Ricordano, che «devi accettare che, in qualità di personaggio pubblico, vi sarà chi parlerà di te con senso di responsabilità e chi lo farà in maniera irresponsabile, anche riguardo a vicende dalle quali sei estraneo». Sono le regole del gioco, sottolineano, «ma solo sul piano politico».

Quindi l’affondo contro il sindaco Ghinelli: «Può forse accadere che chi si trova in difficoltà personali si affidi a speranze ed idee anche se totalmente infondate ed inverosimili, senza avere la fortuna di avere qualcuno intorno che anziché assecondare tali speranze e idee ti riporti su un piano di realtà».

D’Ettore e Mugnai, «per amore di trasparenza e della chiarezza politica» svelano il mistero degi omissis sul decreto di perquisizione: «Riteniamo che le frasi pronunciate, durante colloqui tra terzi, con riguardo al sindaco su un incontro a Siena e su una successiva conversazione telefonica con una persona in Calabria siano probabilmente da riferirsi, rispettivamente, al sottoscritto Mugnai e al sottoscritto D’Ettore».

Con la chiosa: «Ma ribadiamo di essere totalmente estranei alla vicenda perché come sempre ci siamo solo occupati e ci occupiamo di questioni esclusivamente politiche».