
L’incontro in. Vaticano dei frati della Verna con il Pontefice Il vescovo Andrea ha guidato la delegazione
"Siate i frati del popolo": padre Guido Fineschi, il guardiano della Verna, non se lo scorda mai. Un po’ perché da tutta una vita vive così la sua missione, e un po’ perché il Papa glielo ha sussurrato nell’ultimo incontro. Un incontro solenne quanto a tratti goliardico, perché se si mettono insieme una nuvola di sai che svolazzano come i personaggi di Norberto e un Papa "trasgressivo" come Francesco, la noia è bandita.
"Gli avevamo portato una reliquia del santo, l’apprezzò tantissimo: ma continuava a dirci che così come l’avevamo portata a lui, avremmo dovuto portare Francesco tra la gente". Una grande foto del Papa è sull’altare della Basilica della Verna; in un angolo, come se stesse concelebrando con gli altri. O come se avesse finalmente accettato l’invito che bruciava sulle labbra dei francescani. "Siamo stati insieme alla sua Messa solenne di ingresso" ricorda Fra’ Daniele, lo stesso che si era bruciato le dita nell’apporre i sigilli alla teca del saio di San Francesco. Sì, quella nuvola di sai era svolazzata fino in piazza del Vaticano, come le pagine della Bibbia sul feretro di Giovanni Paolo II, anche a parziale risarcimento della visita mancata di Benedetto XVI.
Ieri alle 9.35 le campane del santuario hanno cominciato a suonare a morto: un ritmo dolente ma sereno, anche se lontano, lontanissimo, dalle campane a distesa del giorno dell’elezione. Da quel primo Papa a scegliere il nome che a La Verna è tutto, vita, progetto, missione. "Sono convinto che se avesse avuto le forze sarebbe venuto davvero" dice convinto il padre guardiano. Ma in realtà è come se ci fosse stato davvero. La processione antica delle 15 si snoda nel suo nome, lasciandosi alle spalle e poi ritrovando la foto sull’altare. Poi un doppio rosario, alle 18.30 e dopo cena, mantiene il legame saldo tra il monte e la piazza al centro del mondo. "Nell’incontro di Roma mi aveva colpito la sua sensibilità profetica: eravamo con alcune consorelle, non amava gli baciassero la mano, riteneva non dovessero sottoporsi a questa sorta di atto di sottomissione".
Non è mai salito alla Verna da Papa ma Francesco è di casa in cima alla montagna della fede. Quella presenza di massa alla sua prima Messa da Pontefice dovrebbe essere completata da una presenza anche ai funerali. "Ma decideremo nei prossimi giorni, la notizia ci ha preso di soprassalto stamattina (ieri, ndr)" ripete padre Guido. Nella processione delle 15 risuonano le parole di Giovanni Paolo II, la preghiera scritta di suo pugno ("Francesco stigmatizzato della Verna, il mondo ha nostalgia di te..."), unico Papa ad essere salito su per quei tornanti. E insieme su quelli di Camaldoli. Il priore generale Matteo Ferrari era al fianco di Francesco in tutte le grandi liturgie, una familiarità maturata con il Sinodo e rafforzatasi nel tempo. Le montagne della fede piangono il Papa e insieme l’amico scomparso.
"Ma sappiamo che lo spirito ci donerà come nel suo caso il Papa giusto al momento". E sono pronti a sciogliere le campane di nuovo, tra il saluto al Papa scomparso e il benvenuto a chi ne proseguirà la missione.
Lucia Bigozzi