MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

"Ciao Alessio", coro al funerale. Il ricordo: "Regalavi sorrisi a tutti"

Un "Ciao Alessio", pronunciato all’esterno della chiesa dai compagni di scuola del secondogenito e tanti palloncini bianchi volati in cielo...

"Ciao Alessio", coro al funerale. Il ricordo: "Regalavi sorrisi a tutti"

"Ciao Alessio", coro al funerale. Il ricordo: "Regalavi sorrisi a tutti"

Un "Ciao Alessio", pronunciato all’esterno della chiesa dai compagni di scuola del secondogenito e tanti palloncini bianchi volati in cielo hanno omaggiato per l’ultima volta Alessio Calabassi, il centauro residente a Levane ma montevarchino di nascita morto sabato pomeriggio in uno scontro tra la sua moto e un’auto proprio nella frazione dove viveva, a pochissimi metri da casa. La Collegiata di Montevarchi era gremita, tante erano le persone presenti al funerale, dai colleghi di lavoro, agli amici, così anche all’esterno della chiesa per ricordare il 52enne e stare simbolicamente più vicini alla moglie Barbara e ai due figli Jacopo e Mattia oltre ai genitori dello stesso Alessio, tutti vicini a ridosso della bara, del proprio caro e affranti da un dolore che nemmeno il tempo riuscirà a sconfiggere. Sulla bara oltre ai fiori una sciarpa della sua squadra del cuore, l’Aquila. Hanno celebrato l’Omelia Don Mirko Righeschi, Don Angelo Sabatini parroco di Levane e Don Santi e il punto più toccante durante la lettura delle tre lettere da parte di due amici di Alessio e dello stesso Don Mirko che proprio con lo sfortunato centauro ha passato i momenti più belli della sua adolescenza. "Eri un rompiscatole, ma un rompiscatole patentato" così è stato ricordato oppure una "Persona giusta per ogni esperienza da condividere, che s’è goduto la vita appieno e con un sorriso che è stato il dono più grande che possa aver regalato a tutti". Poco dopo, come detto, è stato la volta di Don Mirko che nella sua lettera ha ricordato quanto di bello compiuto da giovani, le serate in discoteca, le cene tra amici e tanto altro ancora. "Questo non doveva e non poteva accadere però" ha concluso il sacerdote che ha poi accompagnato il suo caro Alessio all’esterno della chiesa dove, ad attenderlo, familiari, amici e conoscenti con gli occhi pieni di lacrime e per certi versi increduli a quanto di triste hanno assistito. Si è poi formato un cerchio, tante persone tra loro che mano nella mano con in evidenza i compagni di scuola di Mattia intenti a lanciare i palloncini verso la cielo. Il carro funebre è poi partito in direzione del cimitero di Montevarchi dove è stato seppellito. Un addio straziante, per un incidente del quale, come si adotta in questi precisi casi, è stato indagato per il reato di omicidio stradale il conducente dell’auto che si è scontrato con la moto del Calabassi. Che conosceva l’uomo con il quale aveva anche trascorso, in gioventù, alcuni anni nello stesso istituto scolastico.