AREZZO
Cronaca

"Città al cuore della musica mondiale". Zanon, un ventenne guida il Festival: "Avevo 2 anni e già suonavo il violino"

L’anima dello Youth si prepara al concerto di stasera. "C’è il tutto esaurito alle serate del Petrarca" "Prima di ogni appuntamento incontro i ragazzi nelle scuole". Stavolta l’incrocio con la grande danza.

"Città al cuore della musica mondiale". Zanon, un ventenne guida il Festival: "Avevo 2 anni e già suonavo il violino"

L’anima dello Youth si prepara al concerto di stasera. "C’è il tutto esaurito alle serate del Petrarca" "Prima di ogni appuntamento incontro i ragazzi nelle scuole". Stavolta l’incrocio con la grande danza.

di Serena Convertino

Giovanni Andrea Zanon è veneto, ha 26 anni e da quando ne aveva due tiene in mano un violino. E’, senza giri di parole, un prodigio della musica classica. Ma a sentirlo parlare è soprattutto un ragazzo pieno di passione per il proprio mestiere. Da ormai cinque anni dirige ad lo Youth Music Festival, quest’anno dal 5 al 27 ottobre nella cornice del Teatro Petrarca.

Zanon lei è giovanissimo ed è già uno dei migliori violinisti al mondo. Come ha iniziato? "Ho iniziato molto presto sia a fare concerti sia a frequentare il conservatorio. Tant’è che sono il più giovane iscritto. Riconosco che fare esperienze importanti già a una tenera età sia un vantaggio".

E come è nata la sua sintonia con ?

"E’ nato tutto dopo un concerto fatto qualche anno fa, nel 2019. Dopo lo spettacolo, a cena ho conosciuto il sindaco e abbiamo iniziato a parlare di progetti per coinvolgere i giovanissimi. Da lì poi è nata l’ idea dello Youth Music Festival".

Un festival per i giovani che porta la musica classica nei teatri e nelle scuole, giusto? "Sì, ogni giorno prima del festival parliamo con i giovani nelle scuole. Non vogliamo insegnare nulla ma portare l’idea di musica e di vita di chi ne ha fatto una passione. Ci interessa sapere cosa cercano i giovani nella musica. Al contrario di quanto si pensi, i ragazzi e le ragazze non sono disinteressati alla musica classica. E’ che non la conoscono".

Cosa fate esattamente nelle scuole?

"Non facciamo lezione di teoria. Ci mostriamo come giovani con passioni come loro, con una vita e degli interessi come loro.

Andiamo nelle classi con gli strumenti. All’inizio c’è un po’ di distanza, ci vedono come professori. Poi entriamo in dialogo e loro iniziano a incuriosirsi. E’ un’iniziativa che funziona. Abbiamo ricevuto tante richieste anche in altre città e all’estero. Magari un giorno faremo un format che esporteremo".

Lei ha studiato all’estero, ha visto qualcosa di diverso rispetto all’Italia?

"La distanza dalla musica classica è un problema un po’ in tutto il mondo ma in Italia la situazione è più grave. C’è poco ricambio generazionale e le sale non sono piene come una volta. Ma quando i progetti sono interessanti la gente viene. Il problema non è la mancanza di interesse ma il tipo di proposta, come se la musica classica non fosse attuale".

Perchè, quindi, un festival per i giovani?

"Perché le grandi opere di musica classica sono un arricchimento personale per tutti. Sia dal punto di vista delle sensazioni, che delle emozioni e della cultura. Si tratta di studiare o ascoltare brani scritti in mesi e mesi di studio. Pensi solo di contrapporli all’immediatezza delle canzoni che passano in radio, che sono scritte per essere immediate e non per andare nel profondo. Ecco, la musica classica, invece, ha uno spessore e una sensibilità eterni".

Lei è direttore artistico del festival. Come sono stati questi primi cinque anni?

"Uno degli obiettivi era rendere città della musica a livello internazionale e possiamo dire che dopo quattro anni di lavoro il teatro è sempre pieno. Anno scorso abbiamo avuto sei sold out di fila. E’ perché il pubblico percepisce che il programma è di altissimo livello".

Lei aprirà la serata del 5 ottobre al teatro Petrarca. Cosa ci dobbiamo aspettare?

"Sul palco ci saranno anche i primi ballerini del National Ballet di Londra. Sarà l’ unione di due forme forme d’arte in una serata sola. La città ci sembra molto attratta dalla dimensione della danza, e in generale da tutta la proposta artistica, che è davvero interessante".