LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Città del Natale: l’esercito dei 120mila. Boom tirolesi, code a Prato e Fortezza

Un weekend da incorniciare: alberghi pieni, arrivati 35 pullman anche dal nord, parcheggi esauriti. I numeri

Città del Natale: l’esercito dei 120mila. Boom tirolesi, code a Prato e Fortezza

Un weekend da incorniciare: alberghi pieni, arrivati 35 pullman anche dal nord, parcheggi esauriti. I numeri

Alle 15 nel display del Baldaccio c’è un numero: 15. Mai così basso. Segnala i posti disponibili nel parcheggio "snobbato" dagli aretini. E nel giro di pochi minuti il 15 diventa 0. Zero, come all’Eden, la Cadorna e l’area di via Pietri. Trentacinque pullman "riposano" alle porte del centro dopo il viaggio dal nord e dal sud, con centinaia di visitatori che puntano la rotta sulla Città del Natale. Due bus arrivano da Rovigo, gli altri da Lazio, Marche, Abruzzo e, appunto, Veneto. Un "mappamondo" di città che converge su una sola: quella della festa che in questo weekend taglia il traguardo dei centoventimila. E si prepara al prossimo fine settimana con numeri da capogiro. Sì, perchè la Città del Natale aggiunge un abito preziosissimo alla sua collezione: l’Antiquaria. Un intreccio unico che allungherà le code ai caselli dell’autostrada e quelle che ondeggiano - lente - davanti alla Casa di Babbo Natale in Fortezza, il quartier generale delle Lego nel palazzo di Fraternita e piazza Grande, strapiena già dal mattino, che si conferma punto nevralgico dell’evento. Ma va a braccetto con il Prato dove lo spettacolo quest’anno è più ricco, curato e attrattivo. File alle casette delle olive ascolane o dello street food di qualità, ma pure nel chiostro della Biblioteca tra i banchi del cioccolato firmato Eurochocolate che dal 5 dicembre "trasloca" in piazza del Comune per una performance cucita su Arezzo e il suo "gioiello". Come? In modalità interattiva e la strategia è coinvolgere appassionati e curiosi non solo nella degustazione del top di gamma dei distretti tradizionali, ma pure quella di "giocare" con il cacao. Divertimento assicurato. Così come sulla ruota panoramica: ci sono persone in attesa di fare un giro perfino qui e si può capire il motivo: uno sguardo sulla città come non si era mai visto. Le casette che compongono l’anello resistono all’assalto e fioccano pacchetti infiocchettati (il gioco di parole è voluto) pronti per finire sotto l’albero, nella notte dei regali. "Le vendite vanno molto bene" dice Sara spalancando un sorriso sulle creazioni di maglia fatte a mano che sorprendono mamme e bambini: un angolo dell’eleganza. Poco più in là, la casina di un’artigiana castiglionese che dipinge palle di Natale realizzate con la tecnica delle vetrate artistiche. Tira moltissimo la giostra per i più piccoli: sembra di stare dentro una pallina agganciata a un albero colorato che si muove lento, come in una danza. Eppoi lo spettacolo del bosco delle meraviglie: al tramonto l’incrocio di colori tra l’arancio del sole che se ne va e il giallo delle luci che "animano" cervi e cerbiatti, toglie il fiato.

Più in alto, la Fortezza accoglie e stupisce con le sue mille attrazioni: c’è l’imbarazzo della scelta, perchè Babbo Natale - già sotto stress per il lavoro no stop - ha deciso di incontrare qui i bambini per un selfie, la letterina, e i giochi con gli elfi. Perchè la sommità del prato al calar del sole si trasforma in un tappeto di luci sul quale svettano pacchi regalo giganti e luminosi. Perchè il Planetario raddoppia l’offerta e il villaggio di Natale meccanizzato Lemax "strega" grandi e piccini con i suoi mille personaggi in movimento.

C’è da perdersi tra cascate di luci e le suggestioni della mostra curata da Fabio Migliorati, le opere in legno di Tony Domini che raccontano i monumenti della città, per poi scivolare tra la magia di alberi addobbati con grande gusto e il tunnel di luci tutto da attraversare, immaginando di essere re e regine per un giorno. La grande stella cometa sul sagrato del Duomo indica la strada e intorno la folla scatenata coi telefonini per fissare l’incanto del momento. Muro di gente in Corso Italia e banchini "nel mirino" pure in piazza San Jacopo e Risorgimento. In Sant’Agostino sotto la scritta luminosa che apre il percorso, fa da apripista la novità Coldiretti dello street food contadino, con aziende locali e prodotti a chilometri zero. Zero come i brezel che spariscono dalle baite in piazza Grande nell’arco di un pomeriggio: scorte esaurite. Un classico, che tuttavia conferma la centralità del Villaggio tirolese nel viaggio in centro. Qui le code diventano quasi una sola, tra Lego e baite. Mentre la maxi luna nel giardino pensile della Provincia sorge e porta con sè la magia del Cenacolo degli artisti aretini. E quella di una Città che non dorme mai.